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L’Ue al fianco dell’”ittico”: è alternativa sostenibile alle pesca intensiva

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Mari sempre più poveri? Per il Commissario europeo alla Pesca, Maria Damanaki, un’alternativa alla pesca intensiva e alla riduzione degli stock ittici selvatici esiste. Si chiama acquacoltura e consente una maggiore sostenibilità per l’ecosistema marino minacciato da numerose parti. È la posizione che Damanaki ha sostenuto durante Seafood Expo, evento mondiale tenutosi a Bruxelles all’interno della campagna lanciata dalla Commissione per promuovere la pesca sostenibile.

“La domanda di pesce aumenta con la popolazione. Ma senza piscicoltura non ci sarebbe abbastanza pesce da mangiare e la sostenibilità a lungo termine dei nostri stock ittici sarebbe a rischio”, ha commentato la Commissaria. “Il pesce d’allevamento nell’Unione Europeo è fresco, locale e sano, soddisfa gli elevati standard di tutela dei consumatori e ha un sapore delizioso”. All’evento hanno partecipato anche due grandi chef: l’italiano Gianfranco Vissani e il britannico Kevin MacGillivray. La campagna “Inseparable” si inserisce nel quadro degli aiuti sostenuti dall’UE destinati al settore dell’acquacoltura, che comprende un migliore accesso agli spazi marittimi, la riduzione degli oneri amministrativi e la conservazione degli standard ambientali e sanitari. In Europa il settore occupa circa 80.000 addetti .

 

Foto: © Stefanos Kyriazis – Fotolia

Redazione