Nel 2013 la produzione di mangimi composti per l’alimentazione zootecnica in Europa (UE-28) è stata di 153,8 milioni di tonnellate, un livello leggermente inferiore (-0,2%) rispetto al 2012. È quanto emerge dalle prime stime elaborate da FEFAC, la Federazione europea dei produttori di alimenti zootecnici. Anche l’Italia ha tenuto il passo, facendo registrare nel 2013 una lieve riduzione della produzione. I dati finali della produzione italiana, ancora in via di elaborazione da parte di ASSALZOO, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, saranno comunicati durante il consueto appuntamento dell’Assemblea annuale dell’Associazione che si terrà nel prossimo mese di giugno.
“I dati relativi all’Italia, che si conferma uno tra i primi sei produttori europei, sono ancora in corso di elaborazione – spiega Giulio Gavino Usai, responsabile economico di ASSALZOO –, ma in via preliminare evidenziano una sostanziale tenuta del nostro Paese, pur considerando che nel quarto trimestre si è accusata una contrazione produttiva. Un dato positivo nonostante la congiuntura economica sfavorevole, l’onda lunga della crisi economica che ha colpito pesantemente i consumi interni e gli allevatori e una preoccupante ulteriore crescita della dipendenza dall’estero di materie prime necessarie a coprire il fabbisogno. Hanno contribuito ad attenuare gli effetti della crisi economica generale un’attenta politica dei costi da parte dei produttori di mangimi italiani – continua Usai – ed una costante e continua ricerca di sicurezza e qualità degli alimenti destinati agli allevamenti del nostro Paese, che sono uno dei segreti del successo sui mercati mondiali dei prodotti di origine animale che compongono il Made in Italy alimentare”.
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