La Turchia, il settimo Paese più grande al mondo in termini di capacità di produzione agricola, ha importato nel solo corso dello scorso anno 6 milioni di tonnellate di alimenti per animali per il valore di 3 miliardi di dollari. E’ quanto emerge dal Rapporto del Consiglio Zootecnico turco presentato la scorsa settimana in occasione del settimo Sectoral Economy Council, secondo cui la causa andrebbe ricercata nella bassa produzione di mangimi, inadeguata a soddisfare la domanda interna.
Non solo: stando al rapporto la dipendenza del Paese dalle importazioni di mangimi e la crescente svalutazione della lira turca nei confronti del dollaro hanno inoltre provocato un aumento dei costi di allevamento. Per diminuire la quantità di mangime importato il Consiglio Zootecnico sostiene che dovrebbero essere incentivati l’agricoltura e un uso più efficiente delle terre da pascolo. Il Consiglio ha inoltre esortato il ministero dell’Alimentazione, dell’Agricoltura e della Zootecnia a elaborare un piano di produzione al fine di aumentare la produzione di colture di foraggio, chiedendo allo stesso tempo una riduzione della tassa doganale sulle importazioni delle piante da foraggio.
Secondo Ülkü Karakuş, presidente della Turkish Feed Manufacturers’ Association, le importazioni di mangimi per animali negli ultimi anni sono aumentate del 5-10% ogni anno e con ogni probabilità nel corso del 2014 passeranno da sei milioni a sette milioni di tonnellate.
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m.c.