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Latte, il CLA è valoreaggiunto che protegge la salute

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In questi ultimi anni il consumatore dimostra grande attenzione alla qualità nutrizionali degli alimenti ed ai contenuti di specifici nutrienti. In particolare forte è la richiesta di alimenti arricchiti naturalmente in sostanze funzionali. Il CLA e gli acidi grassi polinsaturi rientrano fra queste sostanze. Il CLA è naturalmente presente soprattutto quando l’alimentazione dei ruminanti è al pascolo tuttavia l’industria mangimistica è in grado di venire incontro a queste esigenze anche in condizioni di allevamento intensivo modificando la composizione  della frazione lipidica addizionata al mangime aumentando i precursori di queste sostanze benefiche per il consumatore. Ma facciamo un passo indietro. 


Conosciamo tutti gli effetti benefici sulla salute degli acidi polinsaturi, ma un po’ meno del CLA. Il CLA è un acido grasso insaturo presente ad alti livelli solo nel latte e nelle carni dei ruminanti e che ha dimostrato sull’animale e sull’uomo interessanti risposte benefiche nei confronti di patologie neoplastiche a carico della mammella, del polmone e dell’intestino, un’azione antitrombotica di protezione dell’apparato cardiovascolare ed un’azione immunomodulatoria con riduzione di immunoglobuline responsabili delle reazioni allergiche (IgE). Attraverso strategie alimentari è possibile aumentare il livello di CLA nel latte delle vacche. Il pascolo è forse il mezzo più efficace allo scopo grazie alla presenza nelle essenze fresche di precursori del CLA; anche integrazioni nella dieta di alimenti ricchi in acidi grassi polinsaturi come semi di soia e lino o alcune tipologie di alghe si sono dimostrate efficaci nell’aumentare sia il livello di CLA che quello degli acidi grassi polinsaturi. 

Il rumine è tuttavia un ambiente che ostacola questo arricchimento dato che in esso avvengono reazioni attuate dai batteri a carico dei precursori del CLA che di fatto riducono il carry-over a livelli piuttosto bassi. Nostre ricerche hanno evidenziato valori molto variabili in latti e formaggi prodotti con latti di diversa origine e di diverse specie. Il latte ed il formaggio di pecora è quello che ha i più alti valori di CLA, questo sia per l’accesso al pascolo per parte dell’anno e sia per le caratteristiche genetiche intrinseche all’animale. Anche fra i formaggi di latte vaccino il pascolo è il fattore principale degli alti livelli di CLA. I formaggi prodotti con latte derivanti da animali che hanno pascolato in collina o montagna evidenziano livelli di CLA più alti rispetto a quelli prodotti con latte di animali che ricevono una dieta a base di foraggi secchi e/o insilati e concentrati. 

 Foto: Pixabay

Prof. Aldo Prandini – Istituto di Scienze degli Alimenti e della Nutrizione – Facoltà di Agraria – U.C.S.C. Piacenza