Scorte in netto recupero, grazie a raccolti record. Le ultime stime dell’International Grains Council per la campagna di commercializzazione 2013/14 del mais evidenziano una netta crescita dei raccolti (+9,3% sul 2012 a 943 milioni di tonnellate). È quanto emerge dal rapporto Ismea “Tendenze” dedicato a mais, soia e orzo e ai dati del terzo trimestre dell’anno. Con riferimento al mais, i dati indicano che i raccolti mondiali dovrebbero soddisfare ampiamente la domanda, che aumenta del 5% circa in ragione sia del crescente uso di mangimi, sia dell’aumento degli usi industriali soprattutto negli Usa. L’aumento delle scorte è significativo (+22% a 147,5 milioni di tonnellate) rispetto ai livelli minimi della scorsa annata.
Dall’analisi del mercato e dei prezzi si evidenzia una calo tendenziale dei prezzi per la granella di mais, attestatisi su livelli decisamente più contenuti rispetto al precedente trimestre (-19%), posizionandosi su livelli più bassi anche dei prezzi raggiunti nel corrispondente periodo dello scorso anno.Sul fronte nazionale, invece, i dati sono meno positivi. Dai numeri ancora provvisori dell’Istat emerge una flessione annua sia degli investimenti (-15%) che dei raccolti (-19,5%). A questo consegue un peggioramento tendenziale del deficit strutturale della bilancia commerciale della granella che caratterizza tutti i primi 6 mesi dell’anno, dovuto alla forte progressione dei volumi acquistati, cui è corrisposto un marcato aumento dei valori medi unitari. Freddi i prezzi italiani, in linea con quelli mondiali: la contrazione congiunturale ha fatto segnare -13%, quella tendenziale -19%.Anche il mercato della soia potrebbe godere dei buoni risultati della campagna di commercializzazione (2012/2013) con uno “scatto” del 5%.
L’elaborazione Ismea su dati del Dipartimento USA conferma consumi in crescita a un tasso più contenuto di quello registrato per l’offerta con le scorte che dovrebbero attestarsi a oltre 71 milioni di tonnellate (+16%). Capitolo importazioni. Le elaborazioni riferite al II trimestre fanno registrare un calo delle importazioni comunitarie di mais dai paesi terzi (-42% a 2,3 milioni di tonnellate), con una crescita su base tendenziale di poco superiore al 3%. L’andamento congiunturale è da attribuire prevalentemente all’Ucraina, dalla quale i volumi importati sono scesi a 1,8 milioni di tonnellate (-26%) e che comunque si conferma come primo fornitore con una quota pari a circa l’80% dell’import totale. Infine l’indice del clima di fiducia dell’industria mangimistica elaborato da Ismea mostra un III trimestre 2013 in netto miglioramento, passando da -6,7 del II trimestre 2013 a +4,6 dell’ultimo periodo.
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