I prezzi dei nuovi raccolti sono destinati a diminuire, ma per quanto riguarda l’attuale commercio di legumi le quotazioni rimangono ancora elevate. A spiegare il perché di questo fenomeno è Chris Hurt, economista della Purdue University Extension di West Lafayette (Stati Uniti), che prevede ancora buone opportunità di mercato per le rimanenze dei raccolti di soia della stagione 2013. “I prezzi della soia sono sottoposti ad una pressione al ribasso in conseguenza della riduzione dei rischi climatici cui è esposta la produzione argentina – spiega l’esperto – Tuttavia, i prezzi dei vecchi raccolti dovrebbero essere sostenuti dal continuo rapido ritmo delle consegne e delle vendite delle esportazioni”.
Importanti indicazioni arriveranno dai rapporti del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense del prossimo 10 gennaio che, spiega Hurt, “sono attese mostrare una produzione statunitense superiore che sarà compensata da un aumento delle esportazioni degli Stati Uniti. L’entità di queste cifre compensative guideranno i prezzi”. Per quanto riguarda, invece, la produzione di soia sudamericana, “il periodo critico per la determinazione delle rese sarà tra fine gennaio e febbraio – sottolinea l’esperto – Per questo la direzione dei prezzi invernali sarà influenzata dal tempo atmosferico delle prossime 8 settimane. Questa direzione – precisa Hurt – potrebbe essere al rialzo, ma probabilmente dovrà tenere conto di qualche variazione del tempo in Sud America verso condizioni più sfavorevoli”.
A gennaio i future della soia si sono mantenuti a 12,50 dollari al bushel, con un picco a 13,50 dollari. Secondo l’esperto i produttori dovrebbero pensare a massimizzare le vendite in corrispondenza delle quotazioni massime per far fronte all’inversione delle tendenze prevista per la primavera e l’estate. “Le attuali previsioni per le coltivazioni nel 2014 favoriscono fortemente la soia rispetto al mais, con un cambiamento previsto di 3-4 milioni di acri in più coltivati con il legume. I prezzi in contanti al raccolto potrebbero variare tra i 10 e gli 11 dollari. Perciò durante questo inverno gli agricoltori vorranno essere pronti a iniziare a fare i loro prezzi se i future di novembre saliranno a 11,70 dollari o oltre”.
Per coprire i costi prevedibili, Hurt consiglia ai coltivatori di mettere in atto strategie aggiuntive per ridurre i costi di produzione.
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Silvia Soligon