Home Economia Il commercio estero italianodi animali vivi, carnie pesci nel 1° quadrimestre 2013

Il commercio estero italianodi animali vivi, carnie pesci nel 1° quadrimestre 2013

299
0

Con la recente disponibilità dei dati Istat di commercio estero per il periodo gennaio-aprile 2013 è possibile farsi una idea, anche se provvisorio, sull’andamento dell’interscambio  di alcuni prodotti zootecnici, quali carni e pesce e relativi prodotti trasformati e derivati e animali vivi .  

Carni e derivati
La lettura dei dati  di confronto con il pari periodo del 2012 per  carni e frattaglie commestibili evidenzia un bilancio pressoché stabile per quanto riguarda le importazioni, mentre si registra una marcata flessione delle nostre vendite all”estero. Nel complesso l’Italia ha importato quantità di carni e frattaglie per 497.945 tonnellate (-0,1% ) con un esborso di 1.426 milioni di euro (+0,1%), mentre le nostre vendite, con 129.849 tonnellate e 331 milioni di euro di introito,  hanno registrato rispettivamente -6,1% e -3,8%. In base a tali dinamiche differenziate, l’ importazione netta risulta aumentata del 2,2%  in termini di quantità e dell’ 1,3% in  valore. Si riconferma  l’interesse degli scambi con l’estero per le carni bovine e suine, le cui importazioni  rappresentano in complesso il 92-93% in quantità e il 90-91% per valore erogato. Nel dettaglio, l’Italia ha acquistato dall’estero circa 130 mila tonnellate di carni bovine (-4,2%) per un controvalore di poco meno di 652 milioni di euro. Al contrario, sono aumentati gli acquisti di carni suine, con poco più di 327 mila tonnellate (+2,2%) per un controvalore di circa 650 milioni di euro (+8,2), Per gli altri tipi di carni, non sono da segnalare variazioni di rilievo, ad eccezione delle carni equine le cui importazioni risultano diminuite dell’8,5% in quantità e -5,6% in termini di valore. Per quanto riguarda le vendite all’estero, invece, a fronte di flessioni significative per le carni bovine (-4,9% in quantità e -1,5% in valore) e suine (rispettivamente -17,0% e -16,4%), sono le carni di pollame ad attribuirsi un lieve incremento nell’export con 49 mila tonnellate (37,7% delle vendite di carni e frattaglie e +3,9% rispetto al pari periodo 2012) per 95 milioni di euro (28,6% del valore totale del comparto carni e +2,5% rispetto all’anno precedente).  Anche i prodotti derivati dalla trasformazione e lavorazione di carni (insaccati, preparazioni ed conserve di carni, sughi ed estratti di carni, ecc.), tra i quali, comunque, la classificazione tariffaria combinata NC8 comprende anche i prodotti derivati dalla trasformazione e lavorazioni di pesce, rappresentano una significativa componente dell’interscambio dei prodotti zootecnici, con acquisti dall’estero nel 1° quadrimestre 2013 pari in quantità a 35.365 tonnellate (+1,6% rispetto al 2012)  per un valore di 124,920 milioni di euro (-2,8%) a fronte di vendite pari a 82.479 tonnellate (-1,3%) per un introito complessivo di 418,677 milioni d euro (+3,6%)

Animali vivi
In calo generalizzato le importazioni di animali vivi in termini di quantità e di valore, ad eccezione del pollame, per il quale gli acquisti per complessivi 4 milioni di capi registrano un aumento del 69%, con un esborso di 4.672 milioni di euro (+35,6%) . Sul fronte delle vendite, mentre sono calate quelle di suini (da 2.292 a 1.556 capi, pari al -32,1%), le esportazioni del pollame risultano  pressoché invariate, con 7,3 milioni di capi in complesso).

 

Import – Export di carni* ed animali vivi per il periodo Gennaio – Aprile 2013

PRODOTTI

IMPORT

EXPORT

 

 

 

 

2012

2013

Var % 2013/2012

2012

2013

Var % 2013/2012

 

CARNI (quantità in tonnellate)

BOVINE

135.311

129.588

-4,2

44.051

41.893

-4,9

SUINE

320.214

327.345

2,2

44.237

36.714

-17,0

OVI-CAPRINE

10.655

10.390

-2,5

721

708

-1,7

EQUINE

9.129

8.352

-8,5

788

500

-36,6

AVICOLE

17.685

18.258

3,2

47.100

48.934

3,9

ALTRE

5.646

4.011

-29,0

1.396

1.100

-21,2

TOTALE

498.639

497.945

-0,1

138.293

129.849

-6,1

 

ANIMALI VIVI (numero)

SUINI

371.790

331.981

-10,7

2.292

1.556

-32,1

OVINI

509.463

416.791

-18,2

784

7

-99,1

CAPRINI

6.151

3.554

-42,2

0

0

0,0

EQUINI

13.371

11.683

-12,6

187

123

-34,2

POLLAME

2.384.388

4.029.719

69,0

7.383.956

7.321.219

-0,8

*Fresche e congelate, incluse le frattaglie Fonte: Istat

 

Prodotti ittici

A complemento delle carni fresche e congelate e della potenziale disponibilità di carni a  seguito della importazione netta  di animali vivi si ritiene interessante fornire informazioni sui prodotti della pesca, che nonostante la crisi che perdura da anni continua a rivestire un notevole interesse nell’ambito dei nostri consumi alimentari non soltanto perché alternativi delle carni, ma in quanto remunerativi. Per quanto riguarda il comparto dei prodotti ittici (pesce vivo, fresco,refrigerat0, congelato, secco, salato o in salamoia, sotto forma di filetto, preparazioni varie, ecc.), nel periodo 2013 considerato il nostro Paese è stato interessato dal seguente interscambio: a) preparazioni varie (preparazioni e conserve di pesci; caviale e suoi succedanei preparati con uova di pesci, crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici, preparati o conservati: 70.019 tonnellate, con un  lieve decremento dello 0,6% rispetto al precedente analogo periodo 2012, mentre ne sono state vendute quantità superiori del 2,4%. In termini di valori, tuttavia, le importazioni hanno comportato per l’Italia un esborso maggiore del 3,8% (337 milioni di euro contro i 324 del 2012), mentre dalle vendite sono stati introitati circa 64 milioni di euro (+17,1%); b) pesce vivo, crostacei, molluschi ed invertebrati vari, allo stato fresco, refrigerato e congelato, ecc.: nel periodo considerato il nostro Paese ha acquistato dall’estero circa 217 mila tonnellate di pesci, crostacei e molluschi (vivo, freschi, refrigerati, congelati, ecc.) registrando così un incremento del 5,7%.  per un controvalore  di poco più di 458 milioni di euro. Al contrario, le esportazioni con 30 milioni di tonnellate in volume ed un esborso di 101 milioni di euro risultano pressocché invariate. E’ appena il caso di evidenziare che le quantità maggiormente richieste sono costituite da Molluschi commestibili, anche separati dalla loro conchiglia, vivi, freschi, refrigerati, congelati, secchi, salati o in salamoia, incl. invertebrati acquatici (32,3% dell’import di prodotti della pesca contro il 28,7% di export).. 

 

 

 

 

 

 

 Foto: Pixabay

Bruno Massoli