Secondo l’ultimo rapporto trimestrale della Fao Crop Prospects and Food Situation (Prospettive dei Raccolti e Situazione Alimentare) pubblicato l’11 luglio, la produzione cerealicola mondiale nel 2013 aumenterà di circa il 7% rispetto allo scorso anno, incremento che aiuterà a ricostituire le scorte globali e aumentare le aspettative per mercati più stabili nel 2013/14. L’aumento porterebbe la produzione mondiale di cereali a 2.479 milioni di tonnellate, un nuovo livello record.
La Fao stima adesso la produzione cerealicola mondiale nel 2013 intorno a 704 milioni di tonnellate, un incremento del 6,8%, che recupera abbondantemente la riduzione dell’anno passato e rappresenta un massimo storico. La produzione mondiale di cereali secondari nel 2013 è prevista adesso intorno a 1.275 milioni di tonnellate, una forte crescita (9,7%) rispetto al 2012. La produzione mondiale di riso nel 2013 si prevede aumenterà dell’1,9% per raggiungere i 500 milioni di tonnellate, sebbene le prospettive siano ancora molto provvisorie.
Previsioni sulle importazioni e sui prezzi dei cereali
Si stima che le importazioni di cereali dei Paesi a Basso Reddito con Deficit Alimentare per il 2013/14 aumenteranno di circa il 5% rispetto al 2012/13, per soddisfare la crescente domanda. L’Egitto, l’Indonesia e la Nigeria, in particolare, si prevede importeranno volumi maggiori.
Nel mese di giugno i prezzi internazionali del grano sono leggermente diminuiti, in coincidenza con l’inizio della stagione dei raccolti nell’emisfero settentrionale. Per contro, i prezzi del mais sono aumentati, a ragione di una continuata scarsità dell’offerta. I prezzi all’esportazione del riso sono rimasti generalmente stabili.
Situazioni d’insicurezza alimentare
Il rapporto si concentra sugli sviluppi che riguardano la situazione d’insicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo. Nella sua analisi dei punti caldi, il rapporto evidenzia i seguenti paesi:
In Siria, nel 2013 la produzione di grano è scesa in modo sensibile sotto la media a causa dell’escalation del conflitto civile che ha pesantemente gravato sulle attività agricole. Anche il settore zootecnico è stato duramente colpito e si stima siano circa 4 milioni le persone che devono fare i conti con grave insicurezza alimentare.
In Egitto, disordini sociali e il calo delle riserve di valuta estera sollevano serie preoccupazioni per la sicurezza alimentare.
In Africa centrale, a causa dell’inasprirsi della guerra civile che coinvolge circa 8,4 milioni di persone nella Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo prevalgono condizioni di grave insicurezza alimentare.
In Africa occidentale, la situazione alimentare complessiva è favorevole nella maggior parte del Sahel, a seguito di un raccolto di cereali superiore alla media nel 2012. Tuttavia, un gran numero di persone sono ancora vittime dei conflitti e degli effetti persistenti della crisi alimentare del 2011/12.
In Africa orientale, anche se la sicurezza alimentare delle famiglie è migliorata nella maggior parte dei paesi, rimangono gravi preoccupazioni per le zone di conflitto in Somalia, nel Sudan e nel Sud Sudan, con rispettivamente 1 milione, 4,3 milioni e 1,2 milioni di persone con gravi problemi d’insicurezza alimentare.
In Madagascar, i danni causati dall’infestazione di locuste e da un ciclone si prevede faranno ridurre la produzione alimentare nel 2013, con conseguente aumento delle persone che soffrono la fame, soprattutto nelle regioni meridionali e occidentali del paese.
Nella Repubblica Democratica Popolare di Corea, nonostante un migliore raccolto di cereali nella stagione 2012 e l’esito quasi normale del raccolto d’inizio stagione 2013, persiste insicurezza alimentare cronica. Si stima che circa 2,8 milioni di persone vulnerabili necessitino di assistenza alimentare fino al prossimo raccolto di ottobre.
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