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Crisi economica, gli italiani tagliano anche sull’alimentazione

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Anche l‘alimentazione degli italiani sta facendo le spese della crisi economica che gli abitanti dello Stivale hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno. Secondo il venticinquesimo Rapporto Italia di Eurispes è stato, infatti, ben il 72,6% degli italiani ad acquistare prodotti alimentari in punti vendita più economici, a fronte del 52,1% che aveva dichiarato di farlo nel 2012. La tendenza a fare acquisti nei discount è maggiore al Sud e nelle Isole, dove ben l’80% della popolazione sceglie questi punti vendita più economici. Questa percentuale rimane comunque elevata anche nelle altre regioni, attestandosi al 71,4% nel Centro Italia, al 69,6% nel Nord-Est e al 65,6% nel Nord-Ovest. Non solo, l’84,8% dei cittadini ha deciso di cambiare la marca di un prodotto alimentare con una più conveniente, anche a discapito della qualità.

 

La scelta è strettamente legata alla diminuzione del proprio potere d’acquisto constatata dal 73,4% degli italiani e segue parallelamente i tagli alle spese registrati in altri settori, prime fra tutte quelle per le uscite fuori casa (91,8%), per acquistare regali (su cui ha deciso di risparmiare l’89,9% della popolazione), per i pasti fuori casa (86,7%), per l’abbigliamento (85,5%), per i viaggi e le vacanze (84,8%), per il tempo libero (83,5%), per andare al cinema (82,2%) o al ristorante o in pizzeria (77,2%), per la cura della persona e la bellezza (83,1%) e per gli articoli tecnologici (81,9%). Meno netti, ma comunque molto significativi, i tagli all’uso di mezzi di trasporto privati (52,2%) e alle spese mediche (40,6%).

 

Queste percentuali, confrontate con quelle rilevate solo un anno fa, evidenziano un aumento – a volte vertiginoso – per tutte le voci di spesa e dimostrano che il 2012 ha costretto quasi tutta la popolazione a un taglio drastico delle spese anche per beni di prima necessità come i prodotti dell’industria alimentare.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon