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Cereali: indice dei prezzi Fao;calano gli stock mondiali,prezzi “in pausa”

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Nel mese di gennaio l’Indice Fao dei prezzi alimentari si è mantenuto stabile a 210 punti, dopo tre mesi consecutivi di flessione.  Aumenti del prezzo degli oli e dei grassi hanno controbilanciato le quotazioni più basse dei cereali e dello zucchero, mentre i valori dei prodotti lattiero-caseari e delle carni sono rimasti sostanzialmente invariati. Si prevede che il commercio cerealicolo mondiale nel 2012/13 diminuirà, raggiungendo i 297,5 milioni di tonnellate, un calo del 6% dalla stagione precedente, ma tuttavia circa 2 milioni di tonnellate più alto delle previsioni di dicembre. Ecco alcuni dati sulla situazione mondiale:

 

Calano gli stock cerealicoli mondiali  – Le riserve cerealicole mondiali alla chiusura della stagione produttiva del 2013 sono stimate intorno a 495 milioni di tonnellate, dando uno stock-to-use ratio cerealicolo mondiale di 20.6% , più basso del 22% del 2011/12 ma superiore al minimo del 18,7% raggiunto nel biennio 2007/2008.  

Tra le indicazioni emergenti del mercato mondiale di cereali nel 2013 vi è la ripresa di grandi esportazioni di grano dall’India, nell’ordine di 6,5 milioni di tonnellate e di mais dal Brasile per la cifra record di 22 milioni di tonnellate, allettando la pressione della domanda/offerta cerealicola a livello mondiale.  

 

La pausa nel calo dell’Indice coincide con una significativa revisione al rialzo delle ultime previsioni della Fao per la produzione cerealicola mondiale nel 2012 – adesso stimata intorno a 2.302 milioni di tonnellate, 20 milioni di tonnellate in più rispetto alle proiezioni di dicembre. Il Bollettino mensile della Fao sull’Offerta e Domanda di Cereali, fa notare che questa revisione riflette per lo più gli aggiustamenti sulle stime della produzione di mais in Cina, Nord America e nei paesi dell’Europa centrale e orientale della Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI). Tuttavia, anche a questo nuovo livello, la produzione cerealicola mondiale rimarrebbe un 2% al di sotto del raccolto record del 2011.  

 

I prezzi internazionali –  Per quanto riguarda gli attuali prezzi internazionali, l’Indice dei prezzi cerealicoli della Fao è calato dell’1,1 per cento, vale a dire di circa tre punti, attestandosi in gennaio a 247 punti.  L’Indice cerealicolo è continuato a scendere sin da ottobre, riflettendo per lo più migliori condizioni produttive.

 

Rialzo produzione – Le prime previsioni per la produzione cerealicola del 2013 indicano un aumento della produzione mondiale di grano.  Contribuisce largamente a questa previsione uno stimato 4-5% di aumento delle aree a grano dell’Unione Europea, insieme al fatto che sinora le condizioni climatiche sono state generalmente favorevoli. Negli Stati Uniti le prospettive sono invece meno favorevoli. Nonostante uno stimato 1% di aumento nelle semine di grano invernali e le previsioni di un’espansione delle aree coltivate a grano primaverili, condizioni di grave siccità continuano ad affliggere i Southern Plains, dove si registra una produzione molto scarsa. “Data la scarsità dell’offerta, il clima rimane un elemento importante nel determinare i prezzi.  Per diversi cereali, la produzione dovrà crescere in modo significativo quest’anno, per evitare inaspettati rialzi dei prezzi”, dice Abdolreza Abbassian, economista senior della Fao, analista dell’andamento del mercato cerealicolo.  

 

L’indice Fao – Nel mese di gennaio l’Indice dei prezzi degli oli e dei grassi è stato in media di 205 punti, un aumento del 4,4%, vale a dire di 9 punti rispetto al mese di dicembre, invertendo il trend negativo dei quattro mesi precedenti. La ripresa è stata principalmente trainata dall’olio di palma, in ragione di un’aumentata domanda di importazioni.   L’Indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari ha registrato nello stesso periodo una media di 198 punti, appena più alta di quella del mese di dicembre.  I prezzi della carne hanno registrato una media di 176 punti, appena sotto quella del mese di dicembre.  Le quotazioni di tutte le categorie di carne sono state per lo più stabili, sebbene vi sia stato un leggero abbassamento dei prezzi del pollame e della carne di maiale.   Il prezzo dello zucchero ha registrato una media di 268 punti, un calo del 2,2 % – 6 punti – rispetto al mese di dicembre. I prezzi sono calati per il terzo mese consecutivo, in base alle previsioni di grandi eccedenze produttive a livello mondiale e considerevoli disponibilità per l’esportazione, in particolare dal Brasile e dalla Tailandia.   L’Indice dei prezzi alimentari della Fao misura la variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari di base.

 

Foto: Pixabay

Redazione