Di recente l’Istat ha reso disponibili i dati degli scambi dell’Italia riferiti al periodo gennaio-ottobre 2011. Pertanto è possibile una prima parziale valutazione dell’andamento dell’import-export degli alimenti preparati per gli animali e più precisamente delle preparazioni dei tipi utilizzati per l’alimentazione degli animali, avvenuto nel 2011, tenendo conto della seguente distinzione: a) “alimenti per cani o gatti, condizionati per la vendita al minuto” (Tariffa 230910); b) preparazioni dei tipi utilizzati per l’alimentazione degli altri animali (esclusi cani e gatti) (Tariffa 230990).
Dai Dati Istat emerge che nei primi otto mesi del 2011 il nostro Paese ha acquistato all’estero circa 449 mila tonnellate di mangimi composti, registrando così una flessione complessiva del 6,2% rispetto al pari periodo del 2010. A fronte di tali importazioni sono stati spesi 576 milioni di euro, vale a dire il 4,3% in più. Il 95,4% delle quantità acquistate proviene dall’area europea, ed in particolare dai Paesi UE (94,0%). Tra i Paesi terzi, spiccano invece gli acquisti dall’area asiatica (15 mila tonnellate) ed in particolare dalla Thailandia per 14 mila tonnellate.
Sul fronte delle nostre esportazioni, l’Europa mantiene il primato di acquirente con 195 mila tonnellate, di cui 147 mila importate dalla UE 27 (+2,1% rispetto al 2010). Segue per importanza di area acquirente l’Asia con circa 97 mila tonnellate, per lo più Filippine (58 mila tonnellate) e Thailandia (poco più di 17 mila tonnellate), mentre la rimanente parte è stata venduta in Medio Oriente.
La citata flessione complessiva di mangimi composti in termini di quantità importate (-6,2%) è maggiormente imputabile ai mangimi per gli altri animali (diversi da cani e gatti) diminuiti dell’8,7%, con incrementi di esborsi del 4,1% per le quantità acquistate per cani e gatti e del 4,5% per quelle degli altri animali.
Prospetto 1-Interscambio commerciale di mangimi composti con il Resto del Mondo
Periodo gennaio-ottobre
PAESI |
IMPORTAZIONE |
|
ESPORTAZIONE |
|
|||||||
|
2010 |
2011 |
Variazioni % 2011/2010 |
2010 |
2011 |
Variazioni % 2011/2010 |
|
||||
EUROPA |
456.537 |
428.143 |
-6,2 |
184.968 |
195.221 |
5,5 |
|
||||
Unione europea 27 |
450.771 |
421.925 |
-6,4 |
143.979 |
147.013 |
2,1 |
|
||||
AFRICA |
– |
– |
0 |
4.915 |
8.198 |
66,8 |
|
||||
AMERICA |
4.476 |
4.871 |
8,8 |
247 |
333 |
34,8 |
|
||||
ASIA |
16.453 |
15.001 |
-8,8 |
71.848 |
96.725 |
34,6 |
|
||||
OCEANIA E ALTRI TERRITORI |
801 |
620 |
-22,6 |
644 |
130 |
-79,8 |
|
||||
MONDO |
478.266 |
448.637 |
-6,2 |
262.621 |
300.608 |
14,5 |
|
Fonte:Istat
Per gli alimenti per cani e gatti, condizionati per la vendita al minuto, l’Europa ed in particolare l’Unione europea costituisce l’area dalla quale l’Italia ne ha acquistati nei primi 10 mesi del 2011 la maggior parte (92,9%, di cui il 90,5% dalla UE), per un valore rispettivamente pari all’85,6% (intera Europa) e all’82,7% (UE) del valore complessivamente esborsato pari a 349,637 milioni di euro. Rispetto al pari periodo dell’anno precedente, si è registrata un flessione del 3,9% a fronte di un maggior esborso del 5,4%.
Tra i Paesi terzi, il maggior esportatore verso l’Italia si conferma essere l’Asia in complesso, dalla quale l’Italia ha importato 13.535 tonnellate (-7,1%) per un valore di 41,676 milioni di euro (-2,1%). Dinamica positiva, al contrario, si registra per le nostre vendite all’estero, con 239.125 tonnellate (+16,3%), di cui 143.523 all’Europa in complesso (+6.9%) e, nel suo ambito 116.082 tonnellate ai Paesi della UE (+4,2%). A tali incrementi delle nostre esportazioni corrispondono sensibili aumenti di valore: +9,8% per le vendite all’Europa in complesso e + 8,4% per quelle all’area comunitaria. da segnalare il marcato aumento delle vendite all’area asiatica (+ 33,9% in termini di quantità e +5,0% in termini di valore
I questi primi mesi del 2011 la quasi totalità degli acquisti all’estero (98,6%) di preparazioni dei tipi utilizzati per l’alimentazione degli animali (esclusi quelli per cani o gatti) proviene dall’Europa, ed in particolare dai Paesi UE, sia pur registrando un calo del 18,8 % rispetto al pari periodo del 2010.
Più contenuta la movimentazione delle nostre vendite all’estero, destinate per la maggior parte sempre ai paesi comunitari (84.1%) per 0.931 tonnellate (-5,2% rispetto al 2010) e per un valore di 32.703 milioni di euro (-2,7%). Tra i Paesi terzi acquirenti è da segnalare il marcato volume delle vendite ai Paesi dell’Africa (+ 69,9% in quantità e + 85,0% in valore).
Con riferimento all’area comunitaria, con la quale l’Italia sviluppa la maggior parte degli scambi di mangimi composti, è da evidenziare: a) il 58,8% dei nostri acquisti avvengono soltanto con tre Paesi, ed in particolare con la Francia, dalla quale nel 2011 sono state acquistati circa i 2/3 delle quantità complessivamente importate dalla UE, anche se in misura minore rispetto a quelle del 2010 (-8,1%). Gli altri due Paesi maggiori esportatori verso l’Italia sono la Spagna, con acquisti dall’Italia aumentati del 5,4% e i Paesi Bassi (-9,6% rispetto al pari periodo 2010).
Sul fronte delle vendite sempre con gli altri Paesi comunitari, la Spagna risulta essere il nostro maggiore acquirente (28,2% delle nostre esportazioni), con quantità rimaste più o meno invariate rispetto all’anno precedente, seguita dalla Francia (11,4% delle esportazioni, -12,9%) e Ungheria (9,5% di acquisti, +20,0%). Il resto della UE 27, complessivamente considerato ha visto aumentare le nostre vendite del 4,8%.
Prospetto 2 – Interscambio commerciale di mangimi composti con la UE 27
Periodo Gennaio – Ottobre |
||||||
PAESI |
2010 (tonnellate) |
2011 (tonnellate) |
Incidenze % |
Var.% 2011/2010 |
||
|
|
|
2010 |
2011 |
|
|
|
IMPORTAZIONI |
|||||
Francia |
151.058 |
138.826 |
33,5 |
32,9 |
-8,1 |
|
Spagna |
53.199 |
56.096 |
11,8 |
13,3 |
5,4 |
|
Paesi Bassi |
60.623 |
54.814 |
13,4 |
13,0 |
-9,6 |
|
Altri Paesi |
185.891 |
172.189 |
41,2 |
40,8 |
-7,4 |
|
TOTALE UE |
450.771 |
421.925 |
100,0 |
100,0 |
-6,4 |
|
|
ESPORTAZIONI |
|||||
Grecia |
41.647 |
41.393 |
28,9 |
28,2 |
-0,6 |
|
Francia |
19.266 |
16.778 |
13,4 |
11,4 |
-12,9 |
|
Ungheria |
11.691 |
14.026 |
8,1 |
9,5 |
20,0 |
|
Altri Paesi |
71.376 |
74.816 |
49,6 |
50,9 |
4,8 |
|
TOTALE UE |
143.979 |
147.013 |
100,0 |
100,0 |
2,1 |
Fonte:Istat
Gli acquisti di mangimi per cani gatti sono stati per lo più a base di cereali con 210.519 tonnellate (-2,0%) per 293.981 milioni di euro (+3,2%). Per quanto riguarda invece le importazioni riguardanti gli altri animali le quantità sono risultante più o meno equi-distribuite tra mangimi a base di cereali, a base di latte ed altri. Con riferimento alla classificazione merceologica ufficiale, tra gli alimenti per cani e gatti a base di cereali, spiccano le importazioni dei prodotti inclusi nella Tariffa 23091011[1] (72,2% delle quantità importate a base di cereali), mentre le esportazioni interessano maggiormente i prodotti della Tariffa 23091031 (45,5% delle esportazioni a base di cereali). Nell’ambito di quelli a base di latte, il 72,4% delle quantità acquistate all’estero è ascrivibile ai prodotti della Tariffa 23099019, mentre le vendite riguardano quasi esclusivamente i prodotti della Tariffa 23091070 (757 mila tonnellate, pari al 98,4%). Solo per completezza di illustrazione, l’interscambio di mangimi a base di prodotti diversi da quelli sopra citati è esclusivamente concentrato nella Tariffa 23091090. Per quanto attiene le preparazioni diverse da quelle per cani e gatti, i dati dei primi dieci mesi del 2011 indicano che: a) 1/4 circa delle nostre vendite di prodotti a base di cereali interessa la Tariffa 23099031; b) al contrario, i 3/4 circa dei prodotti a base di latte importati appartengono alla Tariffa 23099035; c) oltre il 94,0 % delle importazioni di preparazioni a base diversa da prodotti lattiero-caseari e cerealicoli (cioè sostanzialmente premiscele) è da attribuirsi ai prodotti della Tariffa 23099099.
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Bruno Massoli