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Micotossine negli alimenti, diminuisce il numero di non conformità

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Nel 2018 è diminuito il numero di campioni non conformi per la presenza di micotossine negli alimenti. Secondo i dati del Piano nazionale di controllo ufficiale delle micotossine lo scorso anno sono stati rilevati otto campioni non conformi mentre nel 2017 erano stati 24 e nel 2016 56. Di questi uno ha riguardato la lavorazione dei cereali (farina di mais). A riferirlo è il ministero della Salute.

Il piano, partito proprio nel 2016, ha lo scopo di armonizzare i controlli sul territorio sulla presenza dei contaminanti, di verificarne la conformità alle norme vigenti, ottenere dunque dati per valutare l’esposizione a queste sostanze e nel caso adottare i provvedimenti necessari.

Tra queste sostanze le aflatossine sono state classificate dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogeni per l’uomo, altre come l’ocratossina A e l’aflatossina M1 come possibili cancerogeni mentre le fusariotossine come probabili cancerogeni. Il piano prevede sia un programma di monitoraggio (200 campioni), con l’obiettivo di far emergere situazioni a rischio, che di sorveglianza (964 campioni), per controllare tali situazioni con campionamenti mirati. 

Dei 1922 campioni analizzati sono risultati non conformi ai limiti massimi definiti dal Regolamento dell’Unione europea 1881/2006 otto campioni, lo 0,4%, in calo rispetto ai due anni precedenti per gli stessi alimenti: frutta a guscio, formaggi e farina di mais. In particolare gli otto campioni non conformi sono una farina di nocciole, una farina di castagne, un caffè torrefatto in grani, farina di mais, di cui una biologica, e quattro campioni in formaggi.

Sui 291 campioni di alimenti destinati a lattanti e bambini nella prima infanzia nessuno è risultato non conforme. Lo stesso per i 78 campioni di alimenti biologici di diversa tipologia prelevati da otto Regioni e dalla Provincia autonoma di Bolzano.  

Infine dieci uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e dei servizi territoriali di assistenza sanitaria al personale navigante e aeronavigante hanno riferito i dati relativi a 755 campioni di prodotti importati. Ne sono stati rilevati 31 non conformi di frutta a guscio (pistacchi, mandorle, nocciole), frutta secca (fichi, uve), semi oleosi (arachidi) e spezie (peperoncino). 

Tra le criticità sottolineate dal piano ci sono la mancanza di accreditamento per alcuni laboratori, l’uso di metodi analitici non validati e altre relative a metodi di analisi. A ogni modo i dati raccolti nel triennio hanno confermato le micotossine (aflatossine, aflatossina M1, fumonisine) e gli alimenti più critici (frutta a guscio, latte eformaggi, farina di mais) e, contestualmente, il numero ridotto e decrescente di non conformità in modo coerente con la riduzione del numero totale di campioni.

 

Foto: Pixabay

redazione