Buon esito dell’attività di controllo relativa all’Anagrafe zootecnica, fondamentali traguardi nel contrasto alle patologie animali e aumento del numero delle ispezioni per la farmacovigilanza, sebbene ancora insufficienti. La Relazione annuale 2018 al Piano Nazionale Integrato 2015-2019 sui controlli ufficiali svolti nella filiera alimentare ha fornito importanti indicazioni in materia di sanità animale.
Anagrafe zootecnica
L’attività di controllo sul patrimonio zootecnico registrato nell’Anagrafe è stata valutata positivamente dal ministero della Salute. Negli ultimi anni il sistema dei controlli è infatti migliorato in particolare grazie a procedure uniformi e standardizzate. A riguardo un’importante novità del 2018 è stata l’introduzione della “Dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali” in formato elettronico. Lo strumento renderà più facile il monitoraggio della tracciabilità degli animali e il rispetto delle norme di polizia veterinaria con incluse le informazioni per la catena alimentare.
Malattie zoonotiche
Tra gli obiettivi raggiunti ci sono i progressi relativi alla diffusione della malattia vescicolare dei suini. In aggiornamento rispetto a quanto osservato dalla Relazione annuale 2018, a settembre è stata sancita l’indennità su tutto il territorio nazionale (con l’autodichiarazione pubblicata sul sito dell’Oie). Questo mancato riconoscimento aveva pregiudicato l’esportazione di prodotti a base di carne suina. Per la tubercolosi bovina e bufalina, grazie ai piani di controllo, la maggior parte delle Regioni o sono ufficialmente indenni o si stanno avviando verso tale qualifica (nel 2018 Abruzzo, Sardegna, Valle D’Aosta e Molise hanno maturato i requisiti per la richiesta della qualifica di territori ufficialmente indenni).
Nel 2018 sono stati notificati tre focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità e due a bassa patogenicità in allevamenti di pollame domestici. Fino al 30 giugno sono state mantenute le misure rafforzate di biosicurezza nelle aree ad alto rischio di introduzione dei virus adottate con l’epidemia del 2017.
L’attività di sorveglianza per la malattia Blue tongue ha indicato nel 2018 l’esistenza di 128 focolai di malattia di diversi sierotipi del virus. Sono stati campionati oltre 32.881 capi e sono stati sottoposti a vaccinazione nei confronti dei sierotipi BTV1 e BTV4 circa 994 mial capi tra bovini e ovicaprini (nessun presidio vaccinale è disponibile per il BTV3). L’attività di sorveglianza è stata regolarmente svolta, sottolineano gli esperti. Il riscontro della positività ai virus è dovuto sia allo scarso livello di protezione immunitaria sia alla posizione geografica dell’Italia, e delle isole in particolare, esposte all’introduzione di nuovi sierotipi e a nuove epidemie.
Farmacosorveglianza
L’attività di farmacosorveglianza, attuata con i controlli sull’uso dei farmaci veterinari lungo tutta la filiera, dalla produzione all’impiego, è svolta dai servizi veterinari regionali e locali e dai Nas, il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute. I controlli servono per vigilare sulla conformità alle norme vigenti sulla tracciabilità dei medicinali e sull’uso corretto negli animali d’allevamento e da compagnia. Tutto allo scopo di assicurare il loro benessere, la tutela dell’ambiente e della sanità pubblica. In generale sono state eseguite 91.053 ispezioni, con una copertura nazionale, calcolata sul livello minimo di ispezioni, pari al 53%, in aumento dal 45,5% del 2017 ma comunque ancora bassa. Sono state 300 le irregolarità e le azioni intraprese nelle strutture controllate. Tra queste 218 violazioni amministrative e 36 denunce all’autorità giudiziaria, in calo dalle 65 del 2017. Anche le notifiche di non conformità sulla base dell’attività di campionamento sono meno dell’anno precedente, da 51 a 33. L’attività dei Nas ha registrato 1.519 non conformità.
Gli esperti hanno registrato un leggero aumento delle prescrizioni giunte ai servizi veterinari regionali (+2,2% sul 2017). Sono aumentate le prescrizioni per animali da reddito (+1,1%), per scorte per impianto (+7,6%), per scorte proprie (+6,7%). Le prescrizioni per alimenti medicati sono in calo (-11,3%) così come quelle per l’uso in deroga di alimenti medicamentosi (-3,9%) e quelle per trattamenti in deroga ai sensi degli artt. 4 e 5 del d.lgs. 158/2006 e art. 11 del d.lgs 193/2006 (rispettivamente -6,7% e -15,6%).
L’Italia – nonostante il calo del 30% dal 2010 al 2016 – conferma un elevato consumo di farmaci antimicrobici in Europa. La missione europea del 2018 sull’attuazione concreta delle misure contro la resistenza antimicrobica ha apprezzato l’attività per la riduzione dell’utilizzo di antibiotici. Tra gli strumenti valutati positivamente c’è anche la ricetta veterinaria elettronica, obbligatoria dal 15 aprile 2019, utile per monitorare l’uso responsabile dei medicinali veterinari.
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