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Piano Nazionale Residui, nel 2018 non conforme lo 0,01% dei campioni

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Una parte molto esigua dei campioni analizzati nell’ambito del Piano Nazionale Residui, lo 0,01%, è risultata non conforme alle normative sulla contaminazione. Nel 99,9% dei casi, invece, il risultato è conforme ai parametri di legge. Sono i risultati dell’analisi coordinata dal ministero della Salute, in base alle indicazioni della normativa europea, per la ricerca dei residui di sostanze farmacologicamente attive e di contaminanti negli animali vivi, nei loro escrementi e liquidi biologici, negli alimenti per animali e acqua di abbeveraggio nei tessuti e negli alimenti di origine animale. L’anno di riferimento è il 2018. 

I suoi obiettivi sono scovare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate, non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate, verificare la conformità dei residui dei medicinali, dei prodotti fitosanitari e dei contaminanti ambientali. L’attività di campionamento è stata effettuata negli allevamenti e nelle strutture per la prima trasformazione dei prodotti di origine alimentare. Bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata e cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele sono le categorie di animali e prodotti coinvolte nel campionamento.

Sono stati analizzati in totale 26.377 campioni (solo per la selvaggina cacciata e i volatili da cortile il numero prelevato è stato inferiore a quello richiesto dalla normativa). Di questi 12.294 per la ricerca di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (sostanze a effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate) e 19.754 per quelle appartenenti alla categoria B (medicinali veterinari e agenti contaminanti. In alcuni casi i campioni sono stati analizzati per entrambe le categorie). In tutto sono stati 26 i campioni giudicati non conformi, 2 per la prima categoria e 24 per la seconda. 

La relazione del ministero illustra anche le attività di Extrapiano, per intensificare i controlli a livello regionale, e del Piano su Sospetto, con il campionamento nei casi in cui si sospetti la presenza di residui. Nel primo caso sono stati forniti risultati irregolari nello 0,5% dei campioni prelevati (le non conformità sono state rilevate soprattutto in allevamento a differenza dei casi del Piano Nazionale Residui). Per il secondo filone di indagine – che scatta quando vengono riscontrate non conformità analitiche nei campioni prelevati nell’ambito del Piano e dell’Extrapiano, o di segnalazioni di esiti diagnostici sospetti ai test istologici – è stato riscontrato un numero di campioni non conformi pari al 4,8%.

 

Foto: Pixabay

red.