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Piano nazionale integrato, in calo le non conformità dei mangimi italiani

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Mangimi italiani prodotti nel rispetto delle normative vigenti. Il 99,14% è risultato infatti conforme alle analisi di laboratorio. Il dato è contenuto nella Relazione annuale 2018 al Piano nazionale integrato 2015-2019 relativo ai controlli ufficiali svolti nella filiera alimentare e realizzato dal ministero della Salute. Il settore mangimistico è fra quelli sottoposti alle ispezioni e alle attività di controllo dei servizi veterinari dimostrandosi sostanzialmente aderente alla disciplina in vigore in Italia. Se da un lato si è registrato un discreto aumento delle non conformità delle attività ispezionate nei mangimifici fra il 2018 e il 2017 (ma con un numero esiguo di sanzioni amministrative), dall’altro le non conformità dei campioni analizzati è risultata invece in calo rispetto allo scorso anno.

Mangimi prodotti in Italia

Nel 2018 sono stati effettuati 25.782 ingressi con 20.090 attività ispezionate lungo tutta la filiera. Le non conformità sono state pari al 5,4% delle ispezioni. L’aumento rispetto al 2017 è stato dell’1,5%, comunque positivo, a dimostrazione dell’efficienza dei servizi di controllo. In particolare sono state 1.097 le non conformità strutturali o gestionali ma solo nel 7% dei casi gli operatori sono stati sanzionati, pertanto nella quasi totalità si è trattato di situazioni critiche meno rilevanti. 

Oltre alle attività ispettive i controlli prevedono il campionamento, quindi il prelievo e l’analisi, di diversi prodotti: materie prime, mangimi composti, additivi, premiscele, pet-food, articoli da masticare/dogchews. Le operazioni sono finalizzate, tra l’altro, alla verifica della presenza di principi attivi e additivi vietati, dell’utilizzo di costituenti di origine animale vietati, della contaminazione da salmonella o altre sostanze, della presenza di micotossine. I campioni prelevati sono stati 10.836. La percentuale di non conformità è in calo, da 0,95% del 2017 a 0,89 del 2018 (-5 non conformità in valore assoluto).

In particolare sono risultati in calo i campioni non confromi per i fenomeni di carry-over per i mangimi medicati. Il 3,7% sono quelli non conformi ma il dato è in lento e costante declino rispetto agli anni scorsi, con soli 10 casi critici. Anche i controlli per la sorveglianza dei principi farmacologicamente attivi e degli additivi coccidiostatici hanno fornito numeri in diminuzione sul 2017 (da 9 a 7) così come quelli sugli additivi nutrizionali (da 8 a 6). Tendenza in calo anche per i controlli relativi alla profilassi della Encefalopatia spongiforme bovina, e leggermente per quelli sulla presenza di micotossine (ma il dato va interpretato alla luce del reale numero di analisi svolte – più di 5.130 di cui solo lo 0,25% analisi ha portato a non conformità – e dell’andamento climatico registrato durante l’anno). 

Più scoraggiante il dato sulla presenza di salmonella, i cui casi di non conformità sono in aumento ma in calo nel pet-food. In forte aumento il numero di irregolarità dei prodotti contaminati da OGM anche se i casi erano riferiti a mancanza delle indicazioni obbligatorie in etichetta. La percentuale più alta di tutto il programma di controllo ha riguardato il riscontro di 3 casi di Trieptanoato di glicerina (Gth) sottodosato in materiali di categoria 1 e 2 (sottoprodotti). Ottimi risultati con nessun caso di non conformità per il terzo anno consecutivo nel programma di controllo sulla presenza di diossina e Pcb.

Mangimi importati

In Italia sono arrivate nel 2018 oltre 6 milioni di tonnellate di mangimi. Tutte le partite sono state sottoposte a controllo documentale; su quelle di origine animale è stato eseguto il controllo d’identità e sul 56,02% di quelle di origine non animale. Sono stati prelevati 346 campioni, soprattutto per la ricerca dei contaminanti, dai pesticidi alla melamina al mercurio, e di salmonella.  Sono state dieci le partite non conformi, lo 0,19% di quelle presentate per l’import. I prodotti erano farina di carne equina, farina di pesce, alimenti per animali da compagnia da Argentina, Cile, Mauritius e Thailandia. In tutti i casi le partite sono state rispedite al Paese di provenienza.

Qualità merceologica

I risultati dell’azione dell’Ispettorato centrale repressione frodi è stato di 4 sequestri, 247 contestazioni amministrative, 31 diffide e 8 notizie di reato inviate all’autorità giudiziaria. Gli illeciti più frequenti hanno riguardato mangimi con composizioni non conformi a limiti di legge o a quanto dichiarato in etichetta; mangimi con OGM superiore ai limiti previsti; mangimi da agricoltura biologica con presenza di residui di prodotti fitosanitari; irregolarità nella confezione o nell’etichetta.

 

Foto: Pixabay

redazione