Italia indenne dalla malattia vescicolare del suino e pronta a puntare sull’export in Cina e Stati Uniti. L’Oie, l’Organizzazione mondiale della Sanità animale, ha pubblicato l’autodichiarazione sullo stato di indennità dalla malattia dei suini valido in tutto il territorio italiano. La self-declaration era stata trasmessa da Silvio Borrello, delegato Oie e capo dei Servizi veterinari del ministero della Salute.
Grazie a questo riconoscimento ora l’Italia può ampliare i mercati internazionali per la carne suina. Le mete ambite sono soprattutto la Cina e gli Stati Uniti. E proprio ai rappresentanti dei servizi veterinari di questi due Paesi è stata comunicata l’autodichiarazione per via diplomatica. In questo modo potrà essere accelerato il riconoscimento dell’indennità dalla patologia in quelle regioni ancora escluse dalle esportazioni. Lo scorso agosto il dossier sulla malattia vescicolare era stato oggetto dei colloqui con i delegati cinesi in occasione della missione dei rappresentanti del ministero della Salute nel Paese asiatico. Erano state fornite delle rassicurazioni sull’assenza del virus e sulla richiesta avanzata all’Oie per la pubblicazione dell’autodichiarazione. I rappresentanti di Pechino avevano promesso massima disponibilità a esaminare tutti i documenti per riattivare pienamente gli scambi commerciali con Roma.
La malattia virale infettiva colpisce i suini con alti tassi di morbilità ma bassi tassi di mortalità e si manifesta con zoppia e lesioni vescicolari. Negli anni scorsi erano scoppiati dei focolai in alcune regioni d’Italia del Centro-Sud. Il Paese aveva adottato dei programmi di eradicazione e sorveglianza della malattia e progressivamente l’Abruzzo e la Sicilia erano state dichiarate indenni. Dal 2011 si erano intensificati gli sforzi per aggiungere al novero delle regioni libere da focolai anche Campania e Calabria, con la seconda a essere l’ultima regione riconosciuta indenne.
A marzo la Commissione europea ha sancito l’indennità su tutto il territorio nazionale italiano e così si è potuti arrivare alla presentazione della self-declaration e alla sua pubblicazione da parte dell’Oie. Un successo frutto della collaborazione tra le Associazioni di categoria e i servizi della veterinaria pubblica italiana, nel nome della salvaguardia della sanità e del benessere animale e della sicurezza animale, come riconosce il ministero della Salute.
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