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Produzione mondiale cereali, previsto nuovo record nel 2019

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Nel 2019 la produzione mondiale di cereali dovrebbe toccare un nuovo record, raggiungendo 2.722 milioni di tonnellate, 71 milioni di tonnellate in più rispetto al 2018. È quanto emerge dal rapporto “Fao Cereal supply and demand brief” pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo cui rispetto all’anno precedente la produzione complessiva dovrebbe aumentare del 2,7%. Tra i cereali principali, l’aumento dovrebbe interessare soprattutto frumento, mais e orzo, mentre la produzione globale di riso dovrebbe restare vicino al massimo storico del 2018. Nello specifico, la produzione di grano dovrebbe crescere del 2,5%, quella di mais 2,2% e quella di orzo del 6,1%.

Nella stagione 2019/20 anche l’utilizzo globale dei cereali dovrebbe toccare valori record: secondo il rapporto dovrebbe raggiungere un massimo di 2.722 milioni di tonnellate, registrando un incremento dell’1,5% rispetto al periodo 2018/19. La crescita maggiore dovrebbe riguardare l’impiego dei cereali secondari, che dovrebbe aumentare dell’1,3% grazie alla forte domanda di mangimi per animali e al maggior uso a livello industriale. Si prevede, inoltre, un aumento del consumo alimentare globale di cereali, che dovrebbe crescere almeno dell’1,1% a causa del continuo aumento della popolazione mondiale. I consumi alimentari di riso e grano, i due principali prodotti di base, dovrebbero aumentare rispettivamente dell’1,7% e dell’1%.

Sulla base di queste previsioni, la Fao ritiene che nel corso del 2019 le scorte mondiali di cereali dovrebbero diminuire dello 0,7%, attestandosi a 847 milioni di tonnellate. Tuttavia, il calo delle scorte di cereali dovrebbe comportare solo una leggera diminuzione del rapporto stock finali e consumo (stock-to-use ratio), che si assesta al 30,1%.

Il commercio mondiale di cereali nella stagione 2019/20 dovrebbe aggirarsi intorno ai 413 milioni di tonnellate, registrando un aumento dello 0,5% (pari a 2 milioni di tonnellate) rispetto alle stime per il periodo 2018/19. Tuttavia, dovrebbe essere ancora inferiore dell’1,9% (8 milioni di tonnellate) rispetto al valore massimo registrato nella stagione 2017/18. Secondo la Fao, la maggior parte della riduzione dovrebbe essere causata dal probabile calo del commercio di mais, dato che le prospettive commerciali per la maggior parte degli altri cereali sono invece positive, soprattutto per il grano e per il riso. La Fao conclude che sulla base di un equilibrio generale tra domanda e offerta per quasi tutti i cereali, è probabile che i prezzi internazionali di questi prodotti restino sotto pressione, almeno per la prima metà della stagione 2019/20.

Foto: © scottchan – Fotolia

redazione