L’80% degli ingredienti dei mangimi utilizzati negli allevamenti dell’UE è di origine europea. Lo evidenzia il rapporto “Bilancio sulle proteine del mangime per il 2017/18”, pubblicato il 20 maggio dalla Commissione Europea, che per la prima volta include i dati sul foraggio grezzo.
Il documento, che descrive la provenienza degli ingredienti utilizzati nella produzione di alimenti per animali, sottolinea che circa l’80% delle fonti proteiche impiegate nella produzione di mangimi proviene dall’Unione Europea. Il foraggio grezzo, come l’erba e l’insilato di mais, rappresenta la principale fonte di proteine all’interno dei mangimi, e costituisce il 45% dell’uso totale di mangimi nell’UE, collocandosi prima dei semi oleosi (26%) e dei cereali (24%).
Il rapporto analizza, in particolare, la fornitura, la domanda e il commercio di varie fonti proteiche: colture (cereali, semi oleosi, legumi), co-prodotti (farina di semi e altri prodotti ricchi di proteine che derivano dalla trasformazione delle colture), fonti non vegetali (proteine animali, ex-alimenti) e foraggio (erba, insilato di mais, leguminose foraggere). Dall’indagine emerge che il tasso di autosufficienza dell’Unione Europea per il mangime LowPRO (contenuto proteico inferiore al 15%) è pari al 97%; per il mangime MiddlePRO (contenuto proteico compreso tra il 15 e il 30%) è pari al 75%; per il mangime HiPRO (contenuto proteico compreso tra il 30 e il 50%) è pari al 29% e per il mangime SuperPRO (contenuto proteico superiore al 50%) è pari al 92%. Complessivamente, circa l’80% delle fonti proteiche utilizzate per produrre i mangimi nell’UE è di origine europea. La dipendenza dall’estero è dovuta principalmente alle importazioni necessarie per produrre i mangimi High-pro.
L’elaborazione del rapporto è il risultato dello sforzo congiunto della Commissione Europea e delle associazioni del settore (Coceral, Copa-Cogeca, Eda, Efpra, Epure, Fediol, Fefac, Starch Europe e altri). In particolare, Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) ha fornito dati sui livelli di proteina grezza presenti in alcuni ingredienti (come gli ex-prodotti alimentari) e promuove l’inclusione della classificazione delle fonti per mangimi in base ai livelli di proteine. La Commissione Europea ha, infine, aggiornato i rapporti pubblicati nel corso delle campagne precedenti, a partire dal 2011/12.
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