Ventidue organizzazioni europee del comparto mangimistico e del settore alimentare hanno scritto una lettera alla Commissione Europea e agli Stati membri, per chiedere la modifica della legislazione comunitaria, al fine di garantire ai produttori l’accesso a ingredienti innovativi. In particolare, contestano la sentenza del 25 luglio 2018 con cui la Corte di giustizia europea ha disposto che i prodotti ottenuti con l’editing genomico debbano essere soggetti alle norme che regolano gli organismi geneticamente modificati (Ogm).
Gli operatori della catena alimentare e mangimistica e la comunità scientifica hanno espresso disaccordo nei confronti della sentenza, sottolineando che questa disposizione può ostacolare significativamente la fornitura di prodotti agricoli innovativi e più sostenibili, ottenuti grazie all’impiego delle nuove tecniche di editing genomico. Dal momento che le modifiche apportate da questi metodi sono equiparabili a quelle che le piante potrebbero sviluppare in modo naturale o tramite il ricorso alle tecniche di riproduzione tradizionali, le organizzazioni europee chiedono di adeguare il quadro giuridico in modo da non far rientrare questi prodotti nell’ambito della normativa sugli Ogm. Sottolineano, inoltre, che come ribadito dal rapporto: “Detection of food and feed plant products obtained by new mutagenesis techniques”, pubblicato il 26 marzo 2019 dal Centro comune di ricerca (Jrc), la sentenza risulta anche difficile da attuare e praticamente impossibile da far rispettare, proprio perché molti prodotti ottenuti con l’editing genomico sono indistinguibili da quelli modificati da processi naturali o con le tecniche di riproduzione convenzionali.
I firmatari della lettera sottolineano la necessità che l’Unione Europea aggiorni la propria legislazione in modo da allinearla a quella di altre parti del mondo e di accogliere i progressi tecnici. S’impegnano quindi a coinvolgere i responsabili politici e tutti gli operatori interessati per realizzare insieme un cambiamento costruttivo, che consenta di fissare regole pratiche e scientifiche per i prodotti ottenuti tramite l’editing genomico. L’obiettivo è quello di adottare soluzioni ad alte prestazioni, innovative e diversificate nei settori agricolo, alimentare, mangimistico, sanitario ed energetico, promuovendo la resistenza ai cambiamenti climatici e arrecando benefici ai consumatori e all’ambiente. Alla luce di queste considerazioni, invitano pertanto gli Stati membri e la Commissione Europea ad avviare un cambiamento legislativo che preveda regole favorevoli all’innovazione.
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