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Condivisione dati agricoli, anche Climmar e AnimalhealthEurope aderiscono al Codice di condotta

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A un anno di distanza dalla sua pubblicazione, avvenuta il 23 aprile 2018, l’“EU Code of conduct on agricultural data sharing – il codice di condotta congiunto dell’Unione Europea sulla condivisione dei dati agricoli – ha ricevuto l’appoggio anche del Centre de liaison international des marchands de machines agricoles et des reperateurs (Climmar) e di AnimalhealthEurope. Lo comunica la Fefac (European feed manufacturers’ federation), precisando che tutti i firmatari sono convinti della necessità di accrescere la condivisione dei dati nel settore agricolo e dell’importanza di stabilire principi e linee guida trasparenti per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura digitale.

I firmatari del Codice reputano che per trarre pienamente vantaggio dall’agricoltura digitale, i dati debbano essere condivisi da tutti i partner della catena agroalimentare in modo equo e trasparente. Riconoscono, inoltre, la necessità di garantire al creatore dei dati un ruolo guida nel controllo dell’accesso e dell’uso delle informazioni digitali. Ciò significa che i diritti sulle informazioni raccolte nell’azienda agricola o durante le operazioni agricole spettano all’agricoltore e possono essere utilizzati nel modo in cui ritiene più opportuno.

Il Codice è stato presentato da Copa e Cogeca, Cema, Fertilizers Europe, Ceettar, Ceja, Ecpa, Effab, Fefac ed Esa. Climmar (l’associazione europea dei concessionari di macchine e attrezzature agricole) e AnimalhealthEurope (l’associazione europea dei produttori di farmaci veterinari, vaccini e altri prodotti per la salute animale) hanno deciso di mostrare il loro sostegno al Codice diventando gli ultimi firmatari. “Il Codice di condotta è estremamente importante per i concessionari europei di macchine e attrezzature agricole – spiega Gerard Heerink, rappresentante di Climmar -, perché stimola e sostiene la trasparenza nell’accesso e nell’utilizzo dei dati da parte dei diversi operatori della catena alimentare e agricola e contribuisce, pertanto, allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e intelligente”.

“La tecnologia attuale e in via di sviluppo ha la potenzialità di migliorare la nostra capacità d’individuare e trattare le malattie animali prima che diventino epidemie e possano costare la vita a migliaia di capi, danneggiando seriamente i mezzi di sostentamento degli agricoltori – aggiunge Roxane Feller, Segretario generale di AnimalhealthEurope -. Rilevare i primi segni della malattia attraverso il monitoraggio continuo del bestiame secondo standard di benessere che prevedono la misurazione dei segni vitali degli animali in modo coerente e oggettivo per tutta la vita, consente d’identificare le prime manifestazioni di cambiamento. Questo a sua volta aiuta a mantenere le fattorie libere dalle malattie e a proteggere l’approvvigionamento alimentare, oltre a massimizzare l’efficienza dei mangimi e di altre risorse”.

Foto: Pixabay

redazione