Home Attualità Genome editing, negli Stati Uniti il cibo è già arrivato nei ristoranti

Genome editing, negli Stati Uniti il cibo è già arrivato nei ristoranti

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Negli Stati Uniti un olio prodotto con la soia realizzata con le tecniche di editing genomico viene utilizzato da una società di ristorazione per cucinare e per realizzare salse e condimenti. Calyxt, l’azienda di Minneapolis (Usa) che ha creato l’alimento, in un articolo pubblicato su Associated Press sottolinea che questo costituisce “il primo uso commerciale di una coltura realizzata con l’editing genomico” e che potrebbe rappresentare “l’inizio di una nuova era in cui il cibo sarà più sano, più economico e offerto dall’ingegneria genetica”.

Calyxt, compagnia specializzata in produzioni agricole e alimentari, ha realizzato l’olio utilizzando le tecniche di genome editing per disattivare due geni della soia, in modo da realizzare un alimento privo di grassi trans e con più acidi grassi salutari rispetto ai tradizionali oli di soia. L’alimento ha anche una durata di conservazione più lunga, per cui potrebbe risultare più economico per i consumatori finali. L’azienda ha affermato che per ragioni concorrenziali non rivelerà il nome della società di ristorazione che sta utilizzando il suo olio, ma ritiene che la notizia che qualcuno sta usando un “cibo gene-edited” negli Stati Uniti potrebbe spronare gli altri a seguirne l’esempio.

“La storica commercializzazione del primo prodotto alimentare gene-edited – evidenzia Manoj Sahoo, Direttore dell’ufficio commerciale di Calyxt -, è la testimonianza che i produttori di alimenti e i consumatori non stanno solo abbracciando l’innovazione, ma sono anche disposti a pagare un sovrapprezzo per avere prodotti più sani e la cui origine sia tracciabile”.

Le colture gene-edited finora sono riuscite a evitare gran parte delle controversie che riguardano gli organismi geneticamente modificati (Ogm) perché, a differenza di questi, non contengono materiale genetico proveniente da organismi esterni. Le tecniche di genome editing permettono di attivare o disattivare solo i geni della coltura oggetto dell’intervento, realizzando una modifica che potrebbe essere ottenuta tramite la mutazione e la selezione naturale. Per questo motivo, a marzo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha annunciato che le colture gene-edited non richiedono alcuna sorveglianza aggiuntiva. Ciò significa che nel mercato statunitense l’olio di soia prodotto dalla Calyxt potrebbe essere presto affiancato da altri cibi prodotti con l’editing genomico.

Foto: © Mopic – Fotolia

n.c.