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Pac 2021/2027, un’opportunità da non perdere

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La Politica Agricola Comune (Pac) è una delle politiche più antiche e importanti dell’Ue.
Dalla sua creazione negli anni ’60 ha contribuito, oltre a supportare la coesione e lo sviluppo dell’Unione europea, allo sviluppo dell’agricoltura europea, a promuovere la sicurezza alimentare, accrescendo quantità e qualità delle produzioni, favorendo altresì lo sviluppo dell’industria di trasformazione agroalimentare europea.

Ora siamo di fronte a nuovo progetto di revisione della politica agricola europea che, sebbene in ritardo, auspichiamo venga elaborata con un’ottica moderna tenendo in considerazione le sfide che provengono da un mondo in continua evoluzione che pone opportunità e minacce sempre nuove e complesse e che rende necessario: considerare le esigenze di un mercato europeo e mondiale sempre più evoluto e di un consumatore (e contribuente) europeo sempre più esigente e attento; fare fronte al costante aumento demografico imponendo scelte di sostegno e di supporto a una produzione alimentare in grado di soddisfare una richiesta in continua crescita; rendere competitiva l’agricoltura europea; garantire un crescente livello di qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari; fare fronte ai cambiamenti climatici; tutelare e proteggere l’ambiente; mettere in atto modelli di agricoltura ad alta efficienza, sostenibili e allo stesso tempo competitivi; partecipare alla promozione di accordi commerciali con le altre aree del pianeta e supportare la fase di inserimento dei prodotti europei e difenderle poi da facili imitazioni.

La sfida che l’Europa ha di fronte per il prossimo futuro, e che deve rappresentare l’obiettivo prioritario, è pertanto di permettere lo sviluppo e la realizzazione di un sistema agricolo che non guardi solo al campo ma anche alla tavola del consumatore, europeo in primis ma anche mondiale, in grado di rispondere a queste esigenze e di garantire una produzione di alta qualità, sicura ed economicamente accessibile a tutti, ma anche di contribuire a valorizzare e a mantenere vivo e il tessuto socioeconomico delle zone rurali e di tutta la filiera agroalimentare che ne deriva.
In questa ottica è però fondamentale investire risorse per garantire il futuro dell’agricoltura europea, nella consapevolezza, ma soprattutto nella convinzione, che le importanti risorse del bilancio comunitario spese in agricoltura non hanno una funzione di mero assistenzialismo ma rappresentano un reale “investimento” (con anche un ruolo di indirizzo, ammodernamento e razionalizzazione) per assicurare il futuro a un’attività prioritaria dalla quale dipendono, non soltanto una leva economica straordinaria, ma la sicurezza alimentare per 500 milioni di cittadini europei, la tutela ambientale e paesaggistica del territorio, il mantenimento di un tessuto socio-economico che vede coinvolte centinaia di migliaia di imprese che operano nel settore agroalimentare, dalle aziende agricole alle industrie di trasformazione a quelle di produzione di prodotti alimentari, per finire ai milioni di impiegati che operano in queste attività.

La prossima Pac per il periodo 2021-2027 dovrà essere in grado di porre le basi per andare incontro a queste esigenze prioritarie per il futuro europeo. Al momento la Commissione europea propone un bilancio complessivo di 365 miliardi di euro, purtroppo in ulteriore riduzione del 5% rispetto al passato. In pratica questo significa che la Pac rappresenterà poco meno di un terzo del bilancio totale dell’Ue, sicuramente troppo poco se rapportato a ciò che l’agricoltura rappresenta e messo in relazione all’importante ruolo che ricopre al fine di garantire benessere alla popolazione europea.
Appare confermato che i finanziamenti messi a disposizione dalla futura politica agricola resteranno suddivisi nei due tradizionali “pilastri”: il primo di sostegno diretto agli agricoltori e il secondo basato sulle misure di mercato e sviluppo rurale.

I nove obiettivi che la Commissione si prefigge con la futura PAC sono:
1) sostenere un reddito sufficiente per le aziende e la resilienza in tutto il territorio dell’Ue per migliorare la sicurezza alimentare;
2) migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività, compresa una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;
3) migliorare la posizione degli agricoltori e dell’agroindustria nella catena di valore;
4) contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, come pure allo sviluppo dell’energia sostenibile;
5) promuovere lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria;
6) contribuire alla tutela della biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi;
7) attirare i giovani agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale nelle aree rurali;
8) promuovere l’occupazione, la crescita, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle aree rurali, comprese la bioeconomia e la silvicoltura sostenibile;
9) migliorare la risposta dell’agricoltura dell’Ue alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti sani, nutrienti e sostenibili, nonché il benessere degli animali.

Tuttavia, quali che saranno le scelte che verranno assunte con la nuova Pac, sarà vitale che essa preveda un forte processo di semplificazione per renderla realmente più fruibile e più efficace nell’utilizzo delle risorse disponibili, ma capace anche di mettere a disposizione degli operatori del settore strumenti in grado di aumentare la formazione e il trasferimento delle conoscenze, di poter ristrutturare e adattare le pratiche agricole, di contribuire alla gestione dei rischi, di supportare una migliore gestione del territorio, di ricostituire un sufficiente livello delle scorte necessario a dare sicurezze e stabilità al mercato interno.

Ma per fare tutto ciò sarà anche necessaria una Pac che preveda un programma strutturato di ricerca a tutto campo, per dotare gli operatori del settore agroalimentare di tutti gli strumenti e l’innovazione necessari a garantire che l’agricoltura del futuro sia in grado di assicurare un livello sempre più elevato di benessere e di sicurezza per i cittadini dell’unione e di assicurare modelli produttivi realmente sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

 

Foto: Pixabay

Marcello Veronesi – Presidente Assalzoo