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Crefis – Osservatorio materie prime e settore suinicolo – settembre/ottobre

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peste suina

L’analisi dell’andamento dei mercati curate da Crefis, Centro di Ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica S.C. Su crefis.it sono disponibili gratuitamente, previa registrazione, altre informazioni aggiornate con cadenza settimanale o mensile, in funzione della disponibilità.

Materie prime: l’andamento dei mercati

Nel bimestre settembre-ottobre appena concluso si è assistito, sia sul mercato nazionale che su quello internazionale, ad un incremento significativo delle quotazioni sia per il mais che per la soia. In genere i dati dei nuovi raccolti portano sempre a qualche aggiustamento nelle quotazioni, in un senso o nell’altro, frutto del confronto tra le stime di produzione e i primi dati reali. Quest’anno, tuttavia, oltre a questo fenomeno, si deve tenere conto anche delle “perturbazioni” determinate anche da qualche andamento “anomalo” verificatosi sui mercati a causa delle problematiche connesse alla pandemia di Covid-19 che, sia pure indirettamente, hanno influenzato le quotazioni.

A livello nazionale, dopo un 2019 di prezzi in tendenziale diminuzione, nel 2020 si è assistito, infatti, a diversi picchi di prezzo determinati sia da movimenti speculativi indotti dalle ricadute del lockdown di primavera, sia dalle problematiche connesse alle difficoltà negli approvvigionamenti dall’estero a causa delle limitazioni nelle movimentazioni delle merci, anche a livello europeo. Così, dopo il picco di marzo-aprile, le quotazioni sono nuovamente scese a giugno; successivamente si è assistito ad un nuovo movimento rialzista fino ai primi di agosto. Dalla seconda parte di agosto in poi, fino alla prima metà di ottobre, le quotazioni sono nuovamente sprofondate a livelli decisamente bassi: 175,5 €/t per il mais nazionale con caratteristiche, e 172,5 €/t per il mais contratto 103. Forse ancora una volta a causa dei timori connessi a nuovi possibili lockdown in diversi Paesi europei, nelle ultime quotazioni del mese di ottobre si è assistito ad una nuova fiammata delle quotazioni, risalite fino a 192,5 €/t e 189,5 €/t per le due tipologie di mais rispettivamente.

Un andamento per certi versi simile ha caratterizzato anche l’evoluzione delle quotazioni della soia: picco dei prezzi a fine marzo – inizio di aprile, successiva forte diminuzione fino ai primi di agosto, seguita da un più chiaro trend rialzista che ha portato a valori decisamente elevati di fine ottobre, sia per la soia di origine nazionale che per quella estera, sulla borsa di Milano: 412,5 €/t per la soia estera, 399,5 €/t per il prodotto di origine nazionale.

Per comprendere quanto di questi movimenti sia imputabile alle locali condizioni anche eccezionali connesse con le restrizioni, imposte o previste, da pandemia, o quanto sia dovuto alle previsioni degli operatori determinate dall’andamento dei raccolti, soprattutto in Nord America, si può sottolineare come le quotazioni sul mercato Usa, sia per il mais che per la soia, hanno evidenziato un andamento tendenzialmente decrescente fino ad agosto, per poi avviarsi su un trend decisamente rialzista. Certamente gli effetti della pandemia anche nel mercato Usa non sono trascurabili, ma probabilmente i fondamentali del mercato stanno dando segnali rialzisti

ProdottoPrezzo medio mensileVariazione %
set-20ott-20set 20/  set 19ott 20/  ott 19
Mais
Nazionale – con caratteristiche (MI)177,8180,5-1,01,7
Nazionale – contratto 103 (MI)174,3177,5-1,32,8
Comunitario (MI)191,3192,86,38,4
Non comunitario (MI)199,4199,87,010,1
US no2 cash (Kansas, KS – Usda)118,4132,8
Soia
Nazionale (MI)387,413,2
Estera (MI)377,0399,78,911,1
US no1 cash (Iowa, IA)290,3315,0

Fonte: elaborazioni Crefis su dati borsa merci Milano e Usda.

Filiera suinicola: l’andamento dei mercati

Dopo le grandi criticità attraversate dal mercato del suino pesante da macello nei mesi del primo picco della pandemia, le quotazioni, che avevano raggiunto minimi storici pari a circa 1 €/kg di peso vivo all’inizio di giugno, si sono riprese in modo significativo nei mesi successivi. Dopo una risalita costante, infatti, le quotazioni del suino pesante da macello hanno messo a segno un aumento pari a circa il 60% delle quotazioni minime di inizio giugno, raggiungendo un prezzo di 1,581 il primo di ottobre, e riavvicinandosi così alle quotazioni degli ultimi due anni. Il ritorno ad una sostanziale normalità del ciclo dei prezzi nell’arco dell’anno è confermato anche dall’avvio di una fase di assestamento nel mese di ottobre, che segue (come si evidenzia bene nel grafico) l’evoluzione delle quotazioni del 2018. Se è vero che le quotazioni restano al di sotto di quelle straordinariamente positive del 2019, resta altrettanto vero che i livelli attuali possono essere considerati positivi per gli allevatori, complici anche tensioni produttive e quindi dei prezzi che si verificano su alcuni mercati europei sia a causa della pandemia che dei rischi connessi con la diffusione della peste suina africana, recentemente segnalata anche in Germania.

I prezzi dei principali tagli di carne fresca, inoltre, tendono a confermare questo parziale ritorno alla normalità: le quotazioni dei lombi si stanno muovendo con forti oscillazioni, ma sostanzialmente in linea con le tendenze stagionali degli anni scorsi, anche in questo caso più vicine alle quotazioni del 2018 che a quelle del 2019.

Per la coscia fresca destinata alla produzione di prosciutti Dop, infine, si segna un modesto incremento che ha portato le quotazioni vicine ai 4 €/kg, grazie a qualche timidissimo segnale di miglioramento delle quotazioni del prosciutto di Parma Dop stagionato. Il mercato è ancora ben lontano dalle quotazioni sia del 2019 che del 2018, ma è apprezzabile almeno il processo di riavvicinamento rispetto a quei livelli.

ProdottoPrezzo medio mensileVariazione %
set-20ott-20set 20/  set 19ott 20/  ott 19
Suini (Cun suini)
Suini da macello 160/176 Kg – circuito tutelato1,5311,539-7,8-11,2
Tagli di carne suina fresca (Cun tagli)
Coscia fresca per crudo tipico 11-13 kg3,1283,282-11,4-9,4
Coscia fresca per crudo tipico 13-16 kg3,7433,922-11,6-9,6
Lombo taglio Padova3,8753,6105,8-10,4
Prosciutti stagionati (borsa merci Parma)
Prosciutto di Parma da 9,5 kg e oltre7,8387,850-2,0-1,9

Fonte: elaborazioni Crefis su dati CUN suini da macello, CUN tagli di carne suina fresca e borsa merci Parma.

 Foto: Pixabay

Gabriele Canali