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Usa, incertezza tariffe materie prime indebolisce fiducia agricoltori

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Negli Stati Uniti l’incertezza sulle tariffe delle materie prime sta minando la fiducia degli agricoltori. Lo suggerisce il rapporto “Ag Economy Barometer” pubblicato dai ricercatori della Purdue University di West Lafayette (Usa), diretti da James Mintert che afferma: “Il mese scorso abbiamo osservato un significativo aumento dell’ottimismo tra i produttori agricoli dopo l’annuncio della seconda fase dei pagamenti Mpf; tuttavia, sembra che l’impatto positivo si sia rapidamente eroso. Rispetto all’anno scorso, un minor numero di aziende agricole si aspetta che la propria attività possa crescere in futuro, e questo potrebbe rappresentare un segnale dell’aumento dello stress finanziario. Stiamo anche assistendo a un numero crescente di aziende agricole preoccupate per il rischio di mercato, ritenuto il più grande pericolo per le loro operazioni”.

L’indagine, che viene pubblicata con cadenza mensile, analizza la fiducia dei produttori nei confronti delle condizioni attuali del mercato e delle aspettative per il futuro. L’ultimo numero, uscito il 5 marzo e relativo al mese di febbraio, evidenzia che entrambi questi parametri sono diminuiti rispetto a gennaio: la fiducia per le condizioni attuali è scesa di 13 punti (passando da 132 a 119 punti), mentre quella per il futuro si è ridotta di 3 punti, attestandosi a 145 punti.

Secondo il rapporto, le dispute tariffarie e le guerre commerciali in corso hanno influenzato i mercati delle materie prime, inducendo i produttori a dubitare della convenienza di effettuare investimenti. “Da gennaio 2018 a giugno 2018, prima che le tensioni commerciali fossero emerse come un importante fattore di mercato, l’indice Large Farm Investment aveva una media di 65 punti – scrivono gli autori -. Ma da quel momento l’indice si è attestato su una media di 53 punti e, nel solo mese di febbraio 2019, è sceso a 50 punti, registrando un calo di 12 punti rispetto a gennaio. Nel frattempo, l’incertezza sui prezzi delle materie prime continua a rendere gli agricoltori diffidenti nei confronti dei grandi investimenti”.

Il 50% dei produttori intervistati ha affermato di non avere in programma l’adozione di piani per far crescere la propria azienda, né piani per ridurne le dimensioni. “A febbraio i produttori erano leggermente più ottimisti sulla valutazione dei terreni agricoli come investimento a lungo termine e sulla futura crescita delle esportazioni agricole; tuttavia, continuano a essere preoccupati per i rischi – si legge nel rapporto -. Alla domanda su quale tipo di rischio fosse più pericoloso per la loro attività agricola, la maggioranza dei produttori ha indicato il rischio di mercato (56%), il rischio finanziario (27%) e quello di produzione (17%), e questo spiega la loro incertezza sulle prospettive dei prezzi delle materie prime”.

 

Foto: Pixabay

redazione