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Colza, produzione in calo nell’UE

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Nella stagione 2019/20 la produzione di colza in Francia, Germania, Polonia e Regno Unito – i principali produttori dell’UE – dovrebbe diminuire, aumentando la necessità d’importare i semi della pianta dai paesi del Mar Nero. Lo sostiene Peter Collier, membro del team Market Intelligence di Agriculture and Horticulture Development Board (Ahdb), in un’intervista al sito Feed Navigator. L’analista spiega che in Francia, Germania, Polonia e Regno Unito le aree destinate alla coltivazione della pianta dovrebbero diminuire del 15% per fare posto ad altre colture, in particolare ai cereali, che hanno prezzi più allettanti.

Secondo l’esperto, la riduzione delle superfici porterà, molto probabilmente, al calo della produzione europea di colza, che potrebbe toccare record negativi. Di conseguenza, i paesi dell’UE si troveranno davanti alla necessità di acquistare i semi della pianta dai paesi del Mar Nero, soprattutto da Romania e Ucraina. “A causa della probabile maggiore necessità d’importare la colza durante la stagione 2019/20 e del fatto che l’Ucraina rappresenterà la principale fonte d’importazione, i mercati europei della colza saranno maggiormente esposti ai prezzi di origine delle importazioni – spiega il dottor Collier -. L’anno prossimo l’UE sarà di nuovo in deficit, l’offerta sarà minore, e questo generalmente comporterebbe un aumento dei prezzi. Tuttavia, con volumi più elevati di importazioni, i mercati dell’UE faranno salire ancor di più le quotazioni della colza ucraina, e si prevede che in Ucraina il raccolto sarà molto abbondante: è prevista un incremento del 29%. Pertanto, nel Mar Nero i prezzi potrebbero scendere, mentre nell’UE potrebbero salire”.

Foto: Pixabay

red.