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Agricoltura sostenibile, termina l’attività dell’Eisa

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L’European initiative for sustainable development in agriculture (Eisa) ha deciso di mettere fine alle sue attività. I suoi membri esprimono apprezzamento per il lavoro svolto e attendono una nuova fase di cooperazione tra le associazioni degli operatori della filiera mangimistica e alimentare, per condividere le migliori pratiche e per promuovere insieme l’agricoltura sostenibile in Europa.

Fondata nel maggio del 2001 dalle associazioni agricole di sei paesi europei (Francia, Lussemburgo, Ungheria, Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi), l’Eisa ha promosso il concetto olistico di “agricoltura integrata” come linea guida per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura nell’Unione Europea. Insieme ad altre associazioni del comparto agricolo e alimentare (compresa l’European feed manufacturers’ federation – Fefac), ha lavorato per consentire l’attuazione pratica delle misure agricole sostenibili. Ha anche chiesto alle autorità politiche di garantire il sostegno a un’agricoltura più efficiente e responsabile, e di assicurare agli agricoltori l’accesso agli strumenti necessari per poter prendere decisioni sostenibili.

Negli anni molte idee e strategie promosse dall’Eisa sono state adottate dalle politiche agricole messe in atto a livello europeo e nazionale. Nei 17 anni di attività l’Eisa ha raggiunto i suoi obiettivi principali. Pertanto, i suoi membri hanno deciso di comune accordo di dedicarsi all’ulteriore definizione e attuazione delle iniziative di agricoltura sostenibile a livello nazionale, e di far terminare le attività nella loro forma attuale. Ritengono, infatti, che sia giunto il momento di andare oltre gli obiettivi europei e di attuare strategie nazionali e globali per diffondere le pratiche agricole sostenibili.

Foto: © pershing – Fotolia.com

red.