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Efsa: rallentano progressi nella lotta alle malattie zoonotiche

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I progressi nella lotta alle malattie zoonotiche nell’Unione Europea stanno rallentando. Lo sostiene nel rapporto: “The European Union summary report on trends and sources of zoonoses, zoonotic agents and food-borne outbreaks in 2017” l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), precisando che negli ultimi cinque anni il numero dei casi di salmonellosi e campilobatteriosi è rimasto stabile, mentre quello dei casi di listeriosi è aumentato. “Dopo anni di significativi progressi nel ridurre l’onere delle malattie veicolate da alimenti nell’UE, con particolare riferimento alla Salmonella, la situazione è ora in fase di stallo – spiega Marta Hugas, Direttore Scientifico dell’Efsa -. Bisogna rinnovare gli sforzi per continuare a far abbassare le cifre”.

La relazione descrive i dati raccolti nel 2017 da tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea e da altri nove Paesi del continente europeo: Norvegia, Islanda, Svizzera, Liechtenstein, Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro e Repubblica di Macedonia. Dall’analisi emerge che nel 2017 sono stati segnalati 5.079 focolai veicolati da alimenti e acque, il 6,8% in meno rispetto al 2016. La salmonellosi è stata la causa più comune di epidemie di origine alimentare, in particolare nei prodotti a base di carne e uova, e ha causato il maggior numero di focolai epidemici.

“Il crollo del numero di focolai dev’essere considerato positivamente, anche se abbiamo assistito a una media di 100 focolai infettivi da cibi e acque a settimana nel 2017, alcuni dei quali hanno interessato vari Paesi – osserva Mike Catchpole, Direttore Scientifico del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) -. Queste infezioni sono nell’UE un’importante causa di malattia per l’uomo. La tendenza all’aumento della listeriosi, che continua a causare decessi tra i gruppi vulnerabili, va invertita”.

Il rapporto dell’Efsa sottolinea che dopo diversi anni di flessione, il numero dei casi di salmonellosi in Europa si è stabilizzato. Nel 2017 è sceso leggermente, passando da 94.425 a 91.662 casi, ma negli ultimi anni la tendenza al ribasso iniziata nel 2008 si è arrestata. Nel periodo 2013-2017 è rimasto stabile anche il numero dei casi d’infezione da Salmonella enterica – la forma di salmonellosi più comune nell’uomo, responsabile di un’epidemia di origine alimentare su sette – nell’uomo e nelle galline ovaiole.

L’indagine evidenzia che lo scorso anno sono leggermente diminuiti i casi di campilobatteriosi, passati da 246.158 casi del 2016 a 246.917 nel 2017. Tuttavia, l’Efsa evidenzia che si tratta della malattia zoonotica più comunemente segnalata nell’UE. La più alta percentuale di presenza è stata rilevata nella carne di pollo (37,4%) e nella carne di tacchino (31,5%). Nel 2017 si sono lievemente ridotti anche i casi di listeriosi: sono state segnalate 2.480 infezioni, rispetto alle 2.509 del 2016. Ma negli ultimi cinque anni la tendenza è stata al rialzo. La fascia di popolazione più colpita dalla malattia nel 2017 è stata quella degli anziani, in particolare i soggetti di oltre 84 anni: in questa fascia d’età il tasso di mortalità per listeriosi ha raggiunto il 24%. In tutta l’UE l’infezione è stata fatale per un paziente su 10. I livelli più alti di L. monocytogenes sono stati rilevati nel pesce e nei prodotti della pesca (6%) e nelle insalate pronte (4,2%).

Foto: © beawolf – Fotolia

redazione