Home Attualità Assalzoo, una strategia di filiera per rilanciare la produzione del mais italiano

Assalzoo, una strategia di filiera per rilanciare la produzione del mais italiano

400
0
cina_mais_cereali

L’obiettivo di risolvere la crisi che attanaglia il settore maidicolo è condivisa da tutti gli attori del comparto agroalimentare e da uno di questi è arrivato un primo passo concreto in questa direzone. Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici ha definito un memorandum per rilanciare il mais nazionale. L’iniziativa ha raccolto l’adesione di diversi soggetti della filiera: Assosementi, Confagricoltura, Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, Cia Lombardia, Associazione maiscoltori italiani e Copagri. I loro presidenti hanno sottoscritto l’intesa a Roma lo scorso 13 giugno alla presenza del presidente uscente di Assalzoo Alberto Allodi.

Preso atto dei problemi che hanno determinato il calo produttivo – dalla volatilità dei prezzi ai problemi fitosanitari alla ridotta competititivà sui mercati internazionali – i mangimisti si sono fatti capofila di un’azione a difesa del mais. Si tratta di una materia prima essenziale per l’agricoltura, la zootecnia e il settore alimentare nazionali, compresa la produzione dei beni che danno lustro al Made in Italy nel mondo.

La finalità del memorandum è sostenere la semina, la produzione e l’utilizzo del mais italiano: la filiera agroalimentare dovrà essere approvvigionata con il cereale coltivato in Italia. Nel documento sono definite delle azioni concrete con cui raggiungere questa finalità. I sottoscrittori si impegnano infatti a collaborare tra loro o fra i propri associati per incrementare la produzione di mais italiano, soddisfare le richieste della domanda interna riducendone la dipendenza dalle importazioni. L’attività e le relazioni commerciali fra tutti i componenti della filiera potranno essere inoltre favorite dall’adozione di strumenti contrattuali.

La qualità e la sicurezza del cereale prodotto in Italia sono altri due aspetti richiamati nell’intesa e che dovranno essere migliorati nei prossimi anni. A questo scopo saranno utili anche gli investimenti nella ricerca, la promozione di studi, attività di formazione e informazione per favorire la conoscenza e lo sviluppo di ogni tecnologia, tecnica e pratica agronomica. La produzione del mais, infine, dovrà essere sostenuta in modo sostenibile, con una gestione oculata delle risorse, nel rispetto dell’ambiente, a beneficio dell’intero Sistema Paese.

Foto: © smereka – Fotolia

Vito Miraglia