Home Attualità Agricoltura, Alimentazione e Ambiente: le chiavi per promuovere comparto agricolo secondo il...

Agricoltura, Alimentazione e Ambiente: le chiavi per promuovere comparto agricolo secondo il PD

425
0

Lavorare sulle tre “A” fondamentali per il futuro dell’Italia: Agricoltura, Alimentazione e Ambiente. È questo l’obiettivo del Partito Democratico, che promette d’impegnarsi affinché il settore agricolo italiano possa rappresentare un modello di riferimento a livello globale. Ecco i principali punti del programma.

Politiche agricole – Il PD intende confermare la cancellazione della tasse agricole (Imu, Irap e Irpef) e lavorare ancora di più sulla formazione dei prezzi. Si prefigge d’incentivare la qualità, la multifunzionalità e una migliore organizzazione dei produttori, attraverso accordi di filiera, reti e distretti, soprattutto nelle aree rurali interne e montane. Afferma, poi, di voler continuare a percorrere la strada della semplificazione e della lotta alla burocrazia.

Europa – Il PD intende impegnarsi affinché la nuova Politica agricola comune (Pac) post 2020 tenga conto delle distintività delle agricolture europee e presti maggiore attenzione all’area Mediterranea, anche per la sua valenza geopolitica. Il partito lavorerà affinché l’Europa promuova l’ascolto dei territori e delle esperienze attraverso l’innovazione sociale in agricoltura. L’impiego dei Big Data potrebbe aiutare a raggiungere questo scopo, consentendo di mappare i bisogni degli agricoltori in tempo reale. Il PD intende anche ottenere accordi internazionali per tutelare il made in Italy basati sulla reciprocità, con clausole di salvaguardia vere, con la lotta al falso cibo e la salvaguardia essenziale delle indicazioni geografiche italiane.

Agroalimentare – Il Partito Democratico ritiene che il made in Italy si possa difendere realmente solo lavorando sulla tutela, sulla promozione e sulla formazione. Per questo è contrario a dazi e barriere che danneggerebbero le piccole e medie imprese. S’impegna ad attuare la riforma dei reati agroalimentari e l’introduzione del reato di agropirateria. Intende fare del turismo enogastronomico uno dei motori più forti anche per la creazione di nuova occupazione, valorizzando ulteriormente i paesaggi e i tanti patrimoni Unesco italiani legati al cibo.

Ambiente – Il PD s’impegna ad azzerare il consumo di suolo, a recuperare la superficie agricola produttiva e a riqualificare tutti gli ambiti rurali, anche attraverso il riuso e la rigenerazione delle aree edificate.

Tutela dei produttori e investimento sui giovani – Il PD intende tutelare il reddito degli agricoltori, dei pescatori, dei produttori a partire dalla formazione dei prezzi e dall’equa distribuzione del valore nelle filiere, per garantire la dignità di chi produce  e favorire la qualità nel lavoro agricolo. Punta sui giovani e sul ricambio generazionale, attraverso il potenziamento di strumenti come i mutui a tasso zero per i giovani interessati a subentrare nella conduzione delle aziende agricole. Inoltre, propone di rendere stabili gli incentivi per le aziende under 40, anche oltre i primi tre anni dall’apertura, di garantire priorità ai giovani in tutte le vendite di terre pubbliche e di avviare il primo Censimento delle terre degli over 65 nella Banca nazionale delle terre.

Materie prime agricole – Per valorizzare il territorio come luogo della qualità, della distintività e dei valori delle produzioni, il PD intende proseguire l’operazione di allargare l’obbligo di etichettatura dell’origine delle materie prime a tutti i prodotti italiani e a quelli stranieri.

Ricerca – Il PD intende rendere l’agricoltura italiana sempre più ecologica e tecnologica, affinché possa rappresentare un modello di riferimento a livello globale. Per riuscirci, vuole rafforzare il “Piano ricerca sulle principali colture agricole nazionali”, continuare la diffusione dell’agricoltura di precisione e sostenere le spinte innovative dal basso.

Filiera Colta – Il PD intende creare una “filiera colta”, che metta al centro il sapere in agricoltura, per garantire la condivisione, lo scambio di pratiche e mezzi agricoli, il cambiamento e l’innovazione. Vuole porre la cultura come base della consapevolezza per ottenere un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, più legata alle tradizioni ma utilizzatrice di innovazioni. Per questo motivo, evidenzia la necessità di avere una nuova generazione di agronomi che abbia una vera cultura di impresa, che sappia formare e trasformare le idee in progetti da realizzare concretamente.

Nadia Comerci