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Usda, stabili i prezzi di soia e mais

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A metà stagione il prezzo medio della soia dovrebbe attestarsi tra i 9,10 e i 9,50 dollari per bushel, mentre quello del mais trai 3,20 e i 3,50 dollari per bushel. Lo evidenzia il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), secondo cui i listini delle due colture sarebbero rimasti pressoché invariati rispetto alle previsioni del mese scorso.

L’Usda rileva che l’uso dei semi è diminuito, mentre la quantità di soia sottoposta a macinazione è aumentata di 10 milioni di bushel rispetto alle stime precedenti e dovrebbe raggiungere il valore record di 1,97 miliardi di bushel. L’incremento sarebbe dovuto alla crescita dei prezzi dei cibi a base di soia, che sta stimolando la procedura di macinazione del legume. Le esportazioni della soia statunitense risultano invariate, mentre le scorte finali dovrebbero fermarsi a 550 milioni di bushel, un valore più basso di 5 milioni di bushel rispetto alle stime di marzo. È poi diminuito nei primi quattro mesi della campagna l’uso dell’olio di soia per la produzione di biodiesel.
Il Dipartimento stima che la produzione mondiale di soia dovrebbe scendere di 6,1 milioni di tonnellate. Il calo dei raccolti in Argentina, India e Uruguay dovrebbe, infatti, essere in parte compensato dalla maggiore produzione in Brasile, dove il raccolto dovrebbe raggiungere la quota record di 115 milioni di tonnellate, 2 milioni in più rispetto alle precedenti stime. La produzione di soia in Argentina è invece diminuita di 7 milioni di tonnellate a causa delle condizioni climatiche avverse. Infine, le scorte finali globali di soia dovrebbero fermarsi a 90,8 milioni di tonnellate, 3,6 milioni di tonnellate in meno rispetto alle previsioni del mese scorso.

Per quanto riguarda il mais, la quota del cereale utilizzata in ambito alimentare si è ridotta di 5 milioni di bushel: la quantità utilizzata per produrre glucosio e destrosio è diminuita di 10 milioni di bushel, mentre quella impiegata come amido è aumentata di 5 milioni di bushel. L’impiego di mais per realizzare mangimi è diminuito di 50 milioni di bushel, fermandosi a 5,5 miliardi di bushel, mentre le scorte finali del cereale sono cresciute di 55 milioni di bushel.
Secondo l’Usda, nella stagione 2017-2018 la produzione globale di mais dovrebbe diminuire di 7 milioni di tonnellate rispetto alle stime del mese scorso, attestandosi a 1,315 miliardi di tonnellate. La produzione del cereale in Argentina è in calo sia a causa della riduzione della superficie coltivata, sia a causa della flessione del rendimento. Dovrebbe diminuire anche la produzione di mais in Brasile e, complessivamente, i raccolti dei due Paesi sudamericani dovrebbero essere inferiori di 14,5 milioni di tonnellate rispetto al valore record registrato nella stagione 2016-2017. Anche le esportazioni del mais prodotto in Brasile e Argentina dovrebbero diminuire, avvantaggiando le vendite all’estero del mais statunitense.

Foto: © Frank Seifert – Fotolia

red.