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Anche la soia nella guerra dei dazi tra Usa e Cina

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La guerra dei dazi tra Usa e Cina preoccupa i coltivatori statunitensi di soia, perché potrebbe far crollare drasticamente le importazioni del legume nel Paese asiatico. Come riporta un articolo pubblicato sul sito CNN Money, gli agricoltori nordamericani temono che la reazione cinese alle politiche messe in atto da Trump potrebbero danneggiare seriamente l’economia degli stati agricoli degli Usa e mettere a rischio oltre 300.000 posti di lavoro.

Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), lo scorso anno la Cina è stata il principale acquirente di soia statunitense: ha comprato un quantitativo di legumi pari a 12,3 miliardi di dollari. Tuttavia, quest’anno il Paese asiatico sta progettando di far pagare agli agricoltori statunitensi una tariffa doganale del 25% per poter vendere i semi di soia nel suo territorio, come rappresaglia per i dazi proposti dal Presidente Trump sulle merci cinesi. Quest’eventualità preoccupa gli agricoltori nordamericani, che stanno pensando di ridurre la produzione del legume per evitare di andare incontro a grosse perdite.

La soia costituisce la merce agricola statunitense più venduta al di fuori del Paese. L’anno scorso le esportazioni del legume hanno permesso ai produttori americani di guadagnare 21,6 miliardi di dollari. Secondo Panjiva, una società di ricerca, quasi il 60% dei semi di soia è stato venduto in Cina, poi in Messico e in Giappone. Le tariffe doganali cinesi, pertanto, “avranno un effetto devastante su ogni produttore di soia in America” afferma John Heisdorffer, Presidente dell’American Soybean Association.

L’associazione evidenzia che ogni anno oltre la metà del raccolto di soia negli Stati Uniti viene esportata. In particolare, nell’ultimo decennio le vendite in Cina dei legumi prodotti negli Usa sono quasi triplicate, fino a raggiungere i 32 milioni di tonnellate. Ma il Brasile ha superato gli Stati Uniti come principale esportatore di soia in Cina e la politica dei dazi potrebbe ampliare ulteriormente il vantaggio del Brasile, oppure favorire il sorpasso dell’Argentina, il terzo maggior fornitore di soia in Cina. Le nuove tariffe doganali potrebbero, infatti, rendere la soia statunitense meno competitiva per gli acquirenti cinesi rispetto a quella prodotta nel Sud America.

Foto: © Dusan Kostic – Fotolia

redazione