Il Piano europeo delle proteine dovrebbe puntare a migliorare la qualità delle proteine realizzate in Europa. Lo sostiene Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), che evidenzia l’esigenza di concentrarsi sulla qualità delle diverse fonti proteiche e sul loro uso nell’ambito della nutrizione animale. Precisa, in particolare, che i differenti fabbisogni nutrizionali degli animali da allevamento necessitano di fonti proteiche diverse.
“Rileviamo il forte interesse politico a ridurre il deficit di proteine dell’Unione Europea e la dipendenza dalle importazioni – osserva Nick Major, Presidente Fefac -. Dovrebbe però essere chiaro che la domanda dell’industria mangimistica di proteine vegetali europee si basa sui fabbisogni nutrizionali del bestiame, ossia sull’identificazione della qualità ottimale delle proteine nelle materie prime disponibili per la produzione di mangimi e sulla loro reperibilità durante il processo di realizzazione degli alimenti per animali. Pertanto, dobbiamo garantire che la qualità e la composizione nutrizionale delle proteine siano tenute in piena considerazione”.
Fefac spiega che la qualità delle proteine è determinata da diversi fattori, come il profilo degli aminoacidi, la digeribilità, la concentrazione di proteine e la presenza di anti-nutrienti. La scienza dell’alimentazione animale ha già consentito il miglioramento continuo dell’efficienza proteica dei mangimi destinati agli animali d’allevamento, per esempio attraverso l’uso di amminoacidi sintetici per soddisfare meglio le esigenze dell’animale. Tuttavia, secondo la Federazione sarà necessaria l’adozione di nuove tecnologie – come l’innovativo miglioramento genetico delle piante – per aumentare ulteriormente il tasso d’impiego delle proteine europee nelle formulazioni dei mangimi.
“Se l’Unione Europea è seriamente intenzionata a ridurre il deficit di proteine, occorre arrivare a un punto in cui il miglioramento della qualità delle proteine attraverso il miglioramento genetico delle piante sia considerato un fattore strategico per gli investimenti a lungo termine– conclude il Presidente Major -. Lo sviluppo delle politiche dell’UE dovrà riflettere la volontà di sfruttare i benefici forniti dalle tecnologie più avanzate di miglioramento genetico delle piante”.
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