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Fefac: le sfide del comparto mangimistico europeo per il 2018

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Nel 2018 il comparto europeo dei mangimi dovrà affrontare numerose sfide, tra cui il problema della carenza di vitamine, la futura politica europea in materia di proteine, l’immagine pubblica del comparto e il ruolo dell’industria mangimistica nell’economia circolare. Lo ha dichiarato al sito Feed Navigator Nick Major, Presidente di Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), precisando il ruolo di primo piano ricoperto dal settore nell’ambito dell’economia dell’Unione Europea.

Carenza di vitamine – L’esperto sostiene che la prima sfida da affrontare nel 2018 riguarderà la carenza su scala globale delle forniture di vitamina A e di vitamina E, dovuta all’arresto della capacità produttiva di un produttore internazionale di queste sostanze. “Questa situazione potrebbe durare almeno fino a marzo o aprile 2018 – osserva Major -. In qualità di produttori di mangimi, c’impegniamo a fare del nostro meglio per garantire che il calo delle forniture di vitamina A ed E non pregiudichi negativamente la salute e il benessere degli animali”.

Antimicrobico-resistenza e sprechi alimentari – Il Presidente ha poi evidenziato gli importanti progressi compiuti dall’industria mangimistica nell’ambito della lotta alla resistenza antimicrobica e agli sprechi alimentari, che sono stati riconosciuti anche dalle autorità europee. “Le strategie di alimentazione animale hanno ottenuto un riconoscimento nel nuovo capitolo sulla prevenzione del piano d’azione contro l’antimicrobico-resistenza dell’UE, e la capacità dell’industria dei mangimi di contribuire a ridurre lo spreco alimentare è stata evidenziata dal Circular Economy Package – sottolinea Nick Major -. Speriamo che nel 2018 i benefici di questo impegno si manifestino anche a livello nazionale, attraverso la pianificazione di ampi capitoli sulle misure preventive riguardanti l’alimentazione animale nei piani d’azione nazionali contro l’antimicrobico-resistenza, e la precisazione del confine tra la legislazione sui mangimi e quella sugli sprechi alimentari”.

Ambiente – All’inizio del 2018 gli studi pilota avviati in Europa dalla Commission Product environmental footprint (Pef) dovrebbero raggiungere la fase finale. “Fefac ha investito molto nel ‘Feed Pefcr Pilot’, che fornisce un metodo uniforme per misurare l’impatto ambientale della produzione di mangimi – precisa l’esperto -. Questo costituirà uno strumento essenziale per la determinazione degli effetti sull’ambiente della produzione di alimenti di origine animale”.

Immagine pubblica – Il Presidente di Fefac spera, infine, che nel 2018 l’industria mangimistica possa aumentare ulteriormente la sua visibilità esterna e migliorare la sua immagine pubblica. “Dovremmo essere meno preoccupati di trovare sempre una risposta alle notizie ‘chiassose’ che diffondono i critici e concentrarci su come spiegare meglio quale sia il nostro ruolo nel settore dell’allevamento, a favore delle persone che amano consumare prodotti di origine animale e che intendono continuare a farlo – conclude Major -. Negli ultimi anni abbiamo assistito a campagne pubbliche unilaterali sempre più efficaci contro determinate ‘sostanze’ o ‘composti chimici’ utilizzati nell’ambito dell’agricoltura e della produzione alimentare. Dobbiamo continuare a supportare l’Efsa e il Commissario Andriukaitis, che hanno sostenuto con forza l’adozione di norme sulla sicurezza di alimenti e di mangimi basate su valutazioni del rischio che hanno fondamento scientifico”.

Foto: © branex – Fotolia.com

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