Presentati tre progetti diretti a promuovere l’approccio One Health, che si prefigge di salvaguardare la sanità pubblica, la sicurezza alimentare e il benessere animale. Le iniziative sono state avviate nell’ambito del “Memorandum of Understanding”, l’accordo di collaborazione siglato lo scorso settembre dall’Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie), dal Ministero della Salute e dalla rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali, che si sono impegnati a elaborare strategie comuni per tutelare la salute umana e animale.
In occasione del 12° Advisory Forum del “Fondo mondiale della Sanità e del Benessere Animale”, in corso a Parigi presso la sede dell’Oie, Silvio Borrello, Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute e Capo dei servizi veterinari italiani, e Antonio Limone, Direttore Generale dell’IZS del Mezzogiorno e portavoce degli Istituti Zooprofilattici italiani in ambito internazionale Oie, hanno presentato tre proposte operative da adottare, a livello internazionale, per supportare l’impegno dell’Oie nell’ambito della tutela della sanità animale e della salute pubblica. Ogni progetto avrà come capofila uno dei dieci Istituti zooprofilattici sperimentali e vedrà il coinvolgimento degli altri Istituti secondo le proprie competenze specifiche.
Il primo programma prevede la creazione di una piattaforma informatica epidemiologica, volta a rafforzare le attività d’individuazione precoce e caratterizzazione della popolazione vettoriale in determinate aree geografiche, attraverso piani di sorveglianza entomologica. La necessità di mettere in atto l’iniziativa è dovuta al fatto che il cambiamento climatico globale, associato all’aumento delle movimentazioni degli animali, delle merci e degli esseri umani, ha contribuito ad aumentare la probabilità di diffusione di malattie trasmesse da vettori (Vector-borne Diseases – VBDs) in aree in cui in precedenza erano assenti.
La seconda proposta intende promuovere la partecipazione dell’Oie al Progetto Erfan (Enhancing Research for Africa Network), una rete di laboratori e scuole veterinarie che coinvolge otto paesi dell’Africa sub-sahariana appartenenti alla Comunità di sviluppo del Sud Africa, e 4 paesi nordafricani appartenenti all’Unione del Maghreb arabo. La partecipazione dell’Oie, insieme al sostegno del Fondo mondiale, servirebbe a consolidare e a rafforzare questo piano, lanciato a marzo 2017, che mira a sviluppare un’efficace rete di sorveglianza epidemiologica basata su sistemi informativi condivisi. Inoltre, punta a creare Centri in grado di lavorare nel rispetto degli standard fissati dall’Oie.
Il terzo progetto si prefigge, infine, di realizzare in Italia una Biobanca Virtuale per la condivisione di materiali e informazioni prodotte dai centri di Referenza Oie. Dato che la condivisione delle informazioni è fondamentale per la prevenzione delle malattie, la Biobanca dovrebbe rappresentare un Centro di risorse di materiale biologico di diversa tipologia, da rendere fruibile a tutti gli enti che appartengono al network, attraverso un portale dedicato. Il materiale biologico depositato dovrà essere corredato da specifiche schede informative e dovrebbe favorire l’uniformità e la standardizzazione operativa. Inoltre, potrebbe anche consentire di ridurre i costi relativi al materiale, al tempo, al personale e alle attrezzature di ciascun ente partecipante.
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