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Fao: paesi in via di sviluppo dipendenti da materie prime devono cambiare politiche

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I paesi in via di sviluppo dipendenti dalle materie prime devono diversificare le loro economie, altrimenti non saranno in grado di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. È quanto emerge dal rapporto: “Commodities and Development Report 2017” pubblicato dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao) e dall’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo), secondo queste nazioni sarebbero in ritardo rispetto ai paesi dotati di economie più diversificate.

Il rapporto evidenzia che i prezzi globali delle materie prime alimentari e non alimentari (tranne quelli del petrolio) dovrebbero rimanere ai livelli del 2010, anche se potrebbero aumentare leggermente fino al 2030, la data prevista per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) concordati dalla comunità internazionale nel 2015. Nello specifico, sottolinea che l’incremento delle quotazioni delle commodities alimentari nel periodo 2003-2011 ha aumentato i proventi delle esportazioni e, in generale, i tassi di crescita economica dei paesi in via di sviluppo dipendenti dalle materie prime. Tuttavia, questa tendenza è rallentata o si è invertita da quando i prezzi delle materie prime si sono stabilizzati su livelli più bassi. Secondo documento, questo dimostra l’importanza d’investire nel capitale umano e nella protezione sociale, e l’esigenza di attuare politiche redistributive, dato che una forte crescita economica da sola non si traduce necessariamente in una riduzione della povertà e in una maggiore sicurezza alimentare.

Il rapporto rileva che i paesi in via di sviluppo dipendenti dalle materie prime dovrebbero subire una trasformazione strutturale per migliorare le loro prospettive sociali ed economiche, per ridurre la povertà, garantire la sicurezza alimentare e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. In particolare, il rapporto precisa che le politiche che possono promuovere una crescita inclusiva nei prossimi 15 anni sono le seguenti: diversificazione economica; espansione dei legami tra il settore delle materie prime e l’economia nazionale; adozione di politiche di spesa anticiclica che formino ammortizzatori delle entrate delle materie prime durante i rialzi dei prezzi, che possano essere utilizzati nei periodi di calo dei listini; aumento del valore delle materie prime; investimenti nella protezione sociale, nella salute e nell’istruzione.

 

Foto: Pixabay

redazione