Più investimenti nell’innovazione per il futuro del comparto agro-alimentare. È la richiesta indirizzata alle istituzioni nazionali ed europee contenuta in “Cibo per la mente: le sfide del sistema europeo”, un manifesto condiviso da tredici associazioni di settore. Tra queste Assalzoo che ha sottoscritto il documento insieme a Confagricoltura, Agrofarma, Aisa, Assobiotec e Assofertilizzanti, Cia, Assica, Unaitalia, Assitol, Assosementi, Unionzucchero e Uniceb.
Il manifesto è stato presentato lo scorso 5 settembre alla Camera dei Deputati. All’incontro ha partecipato con un videomessaggio anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che ha ricordato l’importanza del legame tra agricoltura e innovazione: “L’obiettivo fondamentale è quello di fare in modo che nel giro di qualche anno l’Italia diventi uno dei Paesi guida in ambito europeo per lo sviluppo delle tecnologie legate all’agricoltura di precisione”, ha detto il ministro. “L’obiettivo è arrivare al 10% della superficie agricola italiana coltivata anche grazie alle tecnologie legate all’agricoltura di precisione”.
Solo puntando su ricerca e sviluppo e sulla sostenibilità la filiera potrà affrontare le sfide globali del futuro e restare competitiva. Con una strategia che esalti l’innovazione il comparto agro-alimentare europeo, con i suoi 30 milioni di posti di lavoro, potrà mantenere il primato nel mondo.
Ecco le cinque sfide di “Cibo per la mente”:
– Garantire l’approvvigionamento alimentare “L’Europa è il maggiore importatore ed esportatore di derrate alimentari, così come ospita le terre coltivate più fertili del mondo intero. Da ciò dovrebbe trarre vantaggio per nutrire la crescente popolazione in Europa e nel mondo intero”
– Garantire la sicurezza alimentare “L’innovazione aiuta a mantenere questi parametri al più alto livello di efficienza e di efficacia”
– Creare posti di lavoro e sostenere la crescita “L’Europa può essere competitiva a livello globale, creando posti di lavoro e crescita economica solo se rende attiva l’innovazione”
– Salvaguardare l’ambiente “I prodotti, le pratiche e le tecnologie innovative sono necessari a rendere il più possibile efficiente e sostenibile l’uso delle risorse naturali”
– Far meglio oggi per domani “Il nostro obiettivo è far sì che i consumatori in Europa e nel mondo continuino ad avere accesso a un cibo sicuro, di elevata qualità e a prezzi ragionevoli”.
È importante – sottolineano i sottoscrittori del manifesto – che i decisori nazionali ed europei si impegnino nei prossimi anni per:
1) Promuovere l’innovazione
È lanciato un appello affinché: – “Siano messe in atto politiche di sostegno alla innovazione ed all’adozione di tecniche di miglioramento tecnologico in tutti i campi”. – “Siano promosse politiche bilanciate, che assicurino il riconoscimento dell’innovazione quale uno dei pilastri delle politiche agricole dell’Unione Europea. – Si dia sostegno alla ricerca nel settore agricolo ed agroalimentare per promuovere l’innovazione e il trasferimento delle conoscenze in vista di un Europa che usi le risorse in modo efficiente e sostenibile. – Siano predisposti gli strumenti necessari a promuovere e rafforzare la collaborazione tra la ricerca pubblica e privata”. – “Sia garantita una adeguata protezione della proprietà intellettuale, garanzia del ritorno degli investimenti di ricerca ed un adeguato programma di formazione imprenditoriale e trasferimento tecnologico”.
2) Promuovere la sostenibilità: lavoro, produttività e uso efficiente delle risorse
Le associazioni hanno lanciato l’appello affinché: – “Le dimensioni sociali, ambientali ed economiche della sostenibilità siano incluse in modo bilanciato nelle misure politiche. – Sia promossa la creazione e la protezione dei posti di lavoro nel settore agricolo ed agroalimentare, in particolare per l’occupazione giovanile”. – “Siano rafforzate le competenze specifiche nelle strutture amministrative ad ogni livello, a sostegno di decisioni basate sulla conoscenza scientifica”.
3) La miglior politica possibile: stimolare l’innovazione in un mercato comune senza barriere
Ecco le richieste rivolte ai decisori nazionali ed europei affinché: – “Sia garantito il funzionamento e migliorata la reciproca integrazione in un mercato unico. – Siano ridotte le incombenze burocratiche. – Siano assicurate le convergenze tra le politiche nazionali, comunitarie e internazionali”. – “Sia facilitato l’accesso al mercato delle tecnologie, dei prodotti e dei materiali di rilevanza strategica per l’innovazione. – L’evidenza scientifica sia l’approccio relativo ai processi di autorizzazione di tecnologie e prodotti, con procedimenti che siano proporzionati, praticabili, affidabili, a costi ragionevoli e aperti all’innovazione. – Si promuovano politiche istituzionali che condividano un comune bilanciato approccio all’analisi di rischi e benefici nella valutazione di impatto e nei processi decisionali. – Si migliorino comunicazione ed educazione del pubblico a cura delle autorità competenti, al fine di rafforzare la fiducia nella valutazione di sicurezza dei prodotti. – Si faccia ogni sforzo per rafforzare l’autorità della comunità scientifica e del valore di ricerca e innovazione nei confronti della pubblica opinione. – Si proceda ad una revisione critica, a un riordino, a una armonizzazione e a una semplificazione di tutte le normative del settore”.
Il manifesto, infine, individua nell’Italia un protagonista del cambiamento:
“L’innovazione è anche contribuire a riconoscere e valorizzare la cultura agricola ed agroalimentare nazionale, utile anche per diffondere corretti stili di vita e di consumo”, si legge nel documento. “La filiera agricola ed agroalimentare nazionale è parte della ”cultura del cibo, della salute e del benessere” che trova ispirazione nei valori materiali ed immateriali della dieta mediterranea”.
Una cultura “coerente con l’ampio e complesso perimetro tracciato dall’Unesco quando, nel 2010, ha dichiarato la dieta mediterranea ”patrimonio culturale immateriale dell’umanità” da sostenere, difendere e diffondere attraverso un approccio educativo nel segno di una più ampia valenza dell’atto alimentare, proposto anche nelle recenti ”Linee guida per l’educazione alimentare”, emanate dal MIUR nel 2015”.
“Innovando continuamente e assicurando la competitività degli agricoltori, dell’industria dei mezzi tecnici (agrofarmaci, fertilizzanti, sementi, compresi servizi e sistemi tecnologici innovativi) e dell’industria alimentare e mangimistica, l’Italia sarà ben in grado di raccogliere questa sfida e continuare a rifornire quantità adeguate di alimenti di alta qualità, ogni giorno ed a prezzi concorrenziali, garantendo al contempo un elevato grado di competitività, oltre che una adeguata garanzia di remunerazione, per tutti gli imprenditori della filiera agricola ed agroalimentare”.
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Vito Miraglia