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Sicurezza alimentare e sanità veterinaria, pubblicati esiti autovalutazione dei sistemi di controllo

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Le Autorità regionali e locali responsabili dei sistemi di controllo nell’ambito della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria hanno la volontà di utilizzare nuovi strumenti standardizzati per assicurare il miglioramento continuo delle proprie attività di prevenzione. È quanto emerge dalla “Relazione sul processo di autovalutazione per l’anno 2016” pubblicata dal Ministero della Salute, che analizza i risultati dell’autovalutazione annuale svolta dalle Asl, dalle Regioni e dalle Direzioni Generali competenti (Dgsaf e Dgisan) nei settori della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria.

Il documento ha lo scopo di valutare lo stato di applicazione dell’Accordo Stato Regioni 46/2013, riguardante le “Linea guida per il funzionamento e miglioramento delle attività di controllo ufficiale del Ministero della Salute, delle Regioni e Province autonome e delle AASSLL in materia di sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria”, per poter individuare obiettivi realistici di miglioramento. In particolare, l’analisi fornisce un quadro più chiaro dei punti di forza e di debolezza delle strutture competenti nello svolgimento dei propri compiti.

L’autovalutazione è stata svolta su un campione distinto per livelli di Autorità Competente. I dati sono stati raccolti in maniera anonima e non riconducibile alla struttura di provenienza, attraverso l’utilizzo di una piattaforma online messa a disposizione dal Ministero della Salute. La valutazione si è basata sull’auto-assegnazione, da parte dei Servizi, di un punteggio compreso tra 1 e 6, per indicare la percentuale di possesso di evidenze per ciascun “elemento di conformità” previsto dalle linee guida dello “Standard di Funzionamento” che, tra “Parti” e “Sotto-Parti”, conta circa 140 criteri. Questo consente un’approfondita analisi standardizzata di ogni aspetto del funzionamento della struttura in esame.

L’esito della rilevazione 2016 ha confermato, con un ulteriore miglioramento, gli ambiti che già nel 2015 erano stati valutati come dotati della “più alta disponibilità di evidenze oggettive”. Anche i risultati più bassi confermano quelli registrati nell’anno precedente e riguardano: 4.3 (Coordinamento e interfaccia della AC, anche con altre autorità e istituzioni), 5.1 (Formazione e addestramento), 5.2 (Qualificazione del personale), 7 (Altre attività ufficiali), 9 (Comunicazione e informazione), 10.1 (Piani di emergenza).

La Relazione rileva la pressoché totale partecipazione delle Autorità Competenti regionali e locali al processo di autovalutazione. La partecipazione degli uffici ministeriali, invece, è stata più contenuta. La disponibilità all’indagine dei Servizi evidenza la capacità di cogliere con prontezza questa opportunità di autovalutazione nei propri meccanismi, dimostrando la volontà di analizzare i propri processi interni e desiderio di miglioramento.

Foto: © Noam – Fotolia.com

red.