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Fao, la sfida dell’antibiotico-resistenza necessita della collaborazione tra più settori

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Per combattere l’antibiotico-resistenza occorre un maggiore sforzo di collaborazione tra vari settori. Lo ha evidenziato Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), in occasione del convegno dedicato alla resistenza antimicrobica che si tenuto durante l’Assemblea Generale dell’Onu. Secondo l’esperta, è necessario aumentare gli investimenti e migliorare le misure di sorveglianza, per fare in modo che gli antimicrobici vengano usati in modo responsabile e non possano, quindi, rappresentare una minaccia per la salute pubblica e per la produzione di alimenti.

La rappresentante della Fao ha sottolineato la necessità di accrescere la collaborazione tra il settore sanitario, quello agricolo e quello alimentare. “Una buona salute, una produttività adeguata ed economie robuste dipendono da un cibo sicuro e nutriente – ha osservato Maria Helena Semedo -. Per raggiungere questo è essenziale utilizzare in modo prudente gli antimicrobici sia nella salute pubblica, sia in ambito agricolo. Per una maggiore e più ampia valutazione dei rischi, serve una maggiore sorveglianza sull’uso degli antimicrobici e sull’avanzamento della resistenza antimicrobica, non solo negli ospedali, ma lungo tutta la catena alimentare, inclusi l’orticultura, e l’ambiente”.

Il Vice Direttore Genereale della Fao ha, infine, rimarcato i progressi compiuti in ambito agricolo per tenere sotto controllo l’antibiotico-resistenza. “I progressi per combattere l’antimicrobico-resistenza dipendono dalle buone pratiche in agricoltura – ha spiegato l’esperta -. Dobbiamo promuovere un’agricoltura e sistemi alimentari sostenibili. L’uso di antimicrobici in agricoltura non è sostenibile a causa dell’igiene insufficiente e di scorrette pratiche di gestione. Dobbiamo migliorare i meccanismi per assicurare l’utilizzo di medicinali di qualità, poiché i medicinali contraffatti o non a norma contribuiscono alla resistenza. Il Codex Alimentarius ha sviluppato linee guida e codici di condotta di prim’ordine per la sorveglianza dell’antimicrobico-resistenza. Tuttavia c’è ancora un gap di capacità notevole a livello nazionale per quanto riguarda la sorveglianza. Chiedo alla comunità internazionale di agire ora e d’investire nel futuro che vogliamo costruire assieme”.

Foto: © beawolf – Fotolia.com

red.