A partire dal 1990, la produzione mondiale di soia è cresciuta significativamente: ha, infatti, registrato un aumento del 231%. Lo afferma l’economista David A. Widmar, economista della Purdue University, nel suo blog “Agricultural Economics Insights”, come riporta un articolo pubblicato su Agweb. Secondo l’esperto, Stati Uniti e Brasile si contendono il primato di maggiore produttore mondiale del legume.
“Nel 2016, il Brasile e gli Stati Uniti hanno totalizzato il 48% degli acri di terreno globali destinati alla coltivazione della soia – spiega il dottor Widmar -. Mentre le piantagioni brasiliane e statunitensi rappresentano quasi la metà di tutti i terreni coltivati con la soia (e forniscono oltre la metà di tutto il raccolto), i cambiamenti negli acri di terreno sono variati. Negli Stati Uniti i terreni coltivati con la soia nel 2016 sono stati maggiori del 46% rispetto al 1990, e sono aumentati a un tasso medio annuo dell’1,5%. In Brasile, invece, gli acri di terreno coltivati con la soia sono aumentati del 248%, a un tasso medio del 4,9% l’anno”. Nonostante in entrambi i casi il tasso di crescita appaia molto elevato, Widmar sottolinea che tra il 1990 e il 2016 sei paesi hanno registrato tassi di crescita annui ancora maggiori: Argentina, India, Paraguay, Canada, Ucraina e Uruguay.
Lo studioso precisa, inoltre, che a differenza di quanto accaduto con il mais, dove tra il 1990 e il 2016 a guidare gran parte della produzione sono stati i rendimenti, nel caso della soia questo non è avvenuto. “Nello stesso periodo, il 71% dell’aumento totale della produzione mondiale di soia è stato determinato da un incremento dei terreni raccolti – osserva Widmar -. Gli acri di terreno hanno giocato un ruolo minore negli Stati Uniti (che hanno registrato il 57% dell’incremento della produzione) ma uno più grande in Brasile (dove l’aumento della produzione è stato del 75%)”.
Queste considerazioni, secondo l’esperto, potrebbero aiutare a capire i futuri sviluppi del mercato del legume. “Un quesito fondamentale è se la crescita della produzione di soia continuerà a essere guidata principalmente dall’ampliamento degli acri di terreno – conclude l’economista -. Inoltre, occorre considerare che se gli elevati tassi di crescita registrati tra i piccoli produttori (Argentina, India, Paraguay) continueranno ad aumentare, questi paesi potrebbero svolgere un ruolo più importante nella produzione di soia (e forse nelle esportazioni) nei prossimi decenni”.
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