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Fao: contro la fame servono maggiori investimenti nell’agricoltura

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Bisogna investire maggiormente nell’agricoltura e nello sviluppo rurale sostenibile, se si vuole raggiungere l’obiettivo di eliminare la fame e la malnutrizione entro il 2030. Lo sostiene José Graziano da Silva, Direttore Generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), evidenziando che attualmente sono oltre 800 milioni le persone che soffrono di fame cronica, un numero che ha negli ultimi tempi ha ricominciato a crescere.

Il dottor Graziano da Silva precisa che circa 155 milioni di bambini che hanno un’età inferiore a cinque anni – quasi un quarto della popolazione mondiale di quella fascia d’età – soffrono di rachitismo. Inoltre, due miliardi di persone soffrono di mancanza di micronutrienti. Per di più, in questo momento il mondo sta affrontando “una delle maggiori crisi umanitarie mai registrate”: oltre 20 milioni di persone sono a rischio di carestia in quattro paesi (Nord-est della Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen).

Il Direttore Generale della Fao aggiunge che i progressi compiuti nella lotta contro la fame e la povertà nei decenni passati sono messi a rischio dai conflitti, dalla crescita della popolazione, dai cambiamenti climatici e dalla modifica dei regimi alimentari. Sottolinea, quindi, che per sconfiggere la malnutrizione e la fame occorre trasformare la volontà politica in azione. In particolare, evidenzia la necessità di prestare particolare attenzione alle strategie nazionali, comprese quelle relative alla nutrizione, alla salute e all’educazione. Infine, osserva che la principale arma contro la mancanza di cibo consiste nell’aumentare significamente gli investimenti destinati all’agricoltura e allo sviluppo rurale sostenibile.

Foto: © Thaut Images – Fotolia

red.