La maggior parte delle persone sa che il cioccolato potrebbe fare male ai cani, ma pochi sanno che anche diversi tipi di frutta e di verdura potrebbero metterne la salute in pericolo. Per non parlare di caffè, latte, sale, zuccheri e alcolici. Sono tutti alimenti che se assunti in quantità esigue potrebbero non risultare nocivi, ma se consumati in dosi consistenti potrebbero far ammalare i cani e, in alcune circostanze, persino condurli alla morte. Ecco gli alimenti e le sostanze che non devono mai far parte dell’alimentazione canina. Uva e uva passa – sono tossiche per i cani, anche se non se ne conosce il motivo. È noto soltanto che quando l’animale ne ingerisce quantità anche piccole, rischia di essere colpito da insufficienza renale acuta. – la polpa contenuta negli spicchi può provocare disturbi epatici, ma la buccia e i semi risultano più pericolosi: contengono alti livelli di acido citrico e di oli essenziali, che possono danneggiare il sistema nervoso centrale, il cervello e il midollo spinale del cane. il frutto non è particolarmente nocivo per l’animale, anche se può causare disturbi digestivi. In questo caso il vero nemico è il nocciolo, che può contenere tracce di cianuro: se il cane lo mastica o lo ingerisce, rischia di andare incontro ad avvelenamento. Inoltre, questa sostanza può depositarsi nella gola dell’animale, ponendolo a rischio di soffocamento.
Semi e noccioli di mela, pesca, albicocca, cachi e prugna– possono contenere tracce di cianuro. Il nocciolo della pesca, inoltre, essendo di grandi dimensioni, potrebbe provocare soffocamento.
Le foglie, il frutto, i semi e la corteccia di avocado contengono una sostanza, la persina, che è innocua per le persone ma molto tossica per gli animali, in cui può causare avvelenamento – spiega Alessandro Gramenzi, Docente di Alimentazione animale presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo -. Nei cani causa vomito e diarrea”.Alla luce di queste informazioni, si può quindi concludere che il consumo di frutta potrebbe risultare pericoloso per i cani? “In assoluto, escludendo le informazioni sopra riportate, il consumo di frutta non risulta pericoloso per cani e gatti – afferma il professor Gramenzi -. In particolare l’introduzione di polpa di mela nella dieta di un cane, favorisce l’equilibrio della microflora intestinale in quanto le pectine, molto presenti nella polpa di mela, svolgono un’attività prebiotica nei confronti dei batteri intestinali”. Patate crude e verdi – contengono una sostanza, chiamata “solanina”, che viene utilizzato dalla pianta come difesa naturale contro gli insetti. Se viene consumato dal cane, questo composto può causare l’annebbiamento della vista e la diminuzione della frequenza cardiaca. – allo stato selvatico crescono diverse specie di funghi, che possono risultare velenosi o avere effetti epatotossici o allucinogeni. L’eventuale ingestione potrebbe avere conseguenze anche molto gravi per l’animale. contengonouna sostanza, chiamata tiosolfato, che può distruggere i globuli rossi del cane, provocando l’anemia emolitica. Questa malattia impedisce all’animale di produrre una quantità di globuli rossi sufficiente per mantenerlo in salute.
Aglio – secondo i veterinari, se consumato in grandi quantità l’aglio potrebbe essere dannoso per i cani. Pertanto, se si desidera farlo mangiare al proprio animale, occorre assicurarsi che sia fresco, privo della buccia e, soprattutto, che sia presente in quantità molto esigue. Per quanto riguarda la presenza di alcuni vegetali nella dieta del cane non dobbiamo dimenticare che numerosi alimenti confezionati, sia secchi che umidi presentano nella loro formula vegetali e frutta in forma fresca, cotta e/o disidratata (cicoria, barbabietola, mela, etc.) – precisa il professor Gramenzi -. Da un punto di vista nutrizionale le verdure sono importanti per l’apporto di fibra che svolge un ruolo funzionale importante a livello intestinale del cane. Bisogna porre attenzione al rapporto tra fibra solubile e fibra insolubile per evitare problemi a livello intestinale legati all’aumento della peristalsi con conseguente peggioramento della qualità delle feci”.
Dentifricio – è pericolo anche in piccole dosi. Lo xilitolo che vi è contenuto può, infatti, causare ipoglicemia, insufficienza epatica, convulsioni e persino la morte.
Alcol – gli ingredienti principali delle bevande alcoliche sono l’uva e il luppolo, due sostanze tossiche per i cani. Inoltre, l’organismo di questo animale non è in grado di “reggere l’alcol”, per cui in caso d’ingestione, il cane rischia di andare incontro a intossicazione da etanolo, che può danneggiare il sistema nervoso centrale e le cellule, rallentare la frequenza cardiaca e persino provocare un attacco di cuore.
Caffè e tè – i cani non possono tollerare la caffeina, che può causare iperattività, irrequietezza, elevata frequenza cardiaca, alta temperatura corporea, convulsioni e persino la morte.
Cioccolato – non solo contiene la caffeina, ma anche la teobromina, un alcaloide che nei cani provoca estrema iperattività, aumento e irregolarità del battito cardiaco, tremori muscolari, emorragie interne e persino l’attacco di cuore.
Sale – un’eccessiva presenza di sale nella dieta può determinare sete eccessiva, vomito, diarrea, depressione, aumento della temperatura corporea, tremori e persino la morte.
Zucchero – come avviene negli esseri umani, un eccessivo consumo di zuccheri può causare obesità, carie e diabete.
Latte e latticini – anche se alcuni cani possono consumare saltuariamente questi alimenti senza riportare problemi, altri non sono invece in grado di tollerare il lattosio che vi è contenuto. Questa sostanza può provocare vomito, diarrea e gravi disturbi allo stomaco.
Grasso animale – fa male al cane come agli esseri umani. Assumere spesso gli scarti e i ritagli di grasso animale può portare all’obesità e provocare l’infiammazione del pancreas. In conclusione, la dieta dei cani dovrebbe essere simile a quella dei loro padroni? “Il cane, a differenza del gatto maggiormente legato ad una dieta di tipo carnivora, presenta alcune peculiarità digestive e funzionali che consentono l’utilizzo di una dieta che per alcuni aspetti potrebbe ricordare quella dell’uomo, tipicamente animale onnivoro; per tale motivo spesso il cane viene definito ‘carnivoro opportunista’ – osserva Alessandro Gramenzi -. Però tale affermazione va inquadrata in una visione più generale di animale domestico senza alcuna estremizzazione in quanto la base dell’alimentazione del cane deve essere rappresentata dalle proteine di origine animale che presentano un’elevata digeribilità ed una composizione aminoacidica adeguata per la copertura dei fabbisogni del cane”.
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Nadia Comerci