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Fao, necessario trasformare i sistemi agricoli e alimentari

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Se si desidera raggiungere uno sviluppo sostenibile, occorre trasformare gli attuali sistemi agricoli e alimentari. Lo sostiene Graziano da Silva, Direttore Generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), secondo cui per conseguire questo traguardo bisogna supportare i piccoli agricoltori, ridurre l’uso di antiparassitari e di prodotti chimici e migliorare le pratiche di conservazione del suolo.

“L’intensificazione massiccia dell’agricoltura sta contribuendo a incrementare la deforestazione, la scarsità dell’acqua, l’esaurimento del suolo e il livello delle emissioni di gas a effetto serra – osserva da Silva -. Oggi, è fondamentale non solo aumentare la produzione, ma farlo in un modo che non danneggi l’ambiente. Chi coltiva deve andare di pari passo con la nutrizione del pianeta. Dobbiamo passare da una produzione agricola ad alta intensità di risorse, a una produzione ad alta densità di conoscenza”.

Il Direttore Generale della Fao ritiene che il tema della sostenibilità sia collegato a quattro elementi: il cambiamento climatico, la diffusione di malattie e parassiti transfrontalieri, lo spreco di cibo, l’importanza di eliminare la fame e tutte le forme di malnutrizione. Innanzitutto, da Silva sottolinea che nessun settore è più sensibile al cambiamento climatico dell’agricoltura e che i sistemi agricoli e alimentari rappresentano circa il 30% delle emissioni totali di gas serra. Evidenzia, inoltre, la necessità ridurre le emissioni di gas serra e, nel contempo, di aiutare gli agricoltori ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Spiega che la Fao sostiene i paesi attraverso diverse iniziative, tra cui la promozione di un’agricoltura intelligente dal punto di vista del clima, l’agro-ecologia e l’agro-forestale.

Graziano da Silva osserva, inoltre, che negli ultimi anni la globalizzazione, il commercio, il cambiamento climatico e la ridotta resilienza dei sistemi produttivi hanno contribuito alla grave diffusione dei parassiti transfrontalieri. Questi microrganismi, precisa, costituiscono una grave minaccia per i mezzi di sussistenza degli agricoltori e per la sicurezza alimentare di milioni di persone. Comunica, quindi, che la Fao è impegnata ad aiutare i paesi a implementare i sistemi di prevenzione e sorveglianza.

Il Direttore Generale sostiene, infine, la necessità di ridurre gli sprechi alimentari. Osserva, infatti, che attualmente la produzione di alimenti potrebbe essere sufficiente per nutrire la popolazione mondiale, ma circa un terzo del cibo va perduto o sprecato. Pertanto, la Fao sostiene circa 50 paesi nella lotta contro gli sprechi alimentari, anche attraverso l’iniziativa “Save the food” – una partnership che comprende oltre 850 membri provenienti dal mondo industriale, dalle associazioni, dagli istituti di ricerca e dalle organizzazioni non governative – che affronta questi problemi lungo tutta la catena alimentare, dal campo fino alla tavola dei consumatori.

Foto: © Superingo – Fotolia.com

redazione