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Carli (Assosementi): “Le criticità del settore agroalimentare si affrontano solo con la collaborazione di tutti”

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Anche Assosementi ha apposto la sua firma all’Accordo quadro sul granturco da granella. Un attore importante della filiera maidicola, in rappresentanza delle aziende che operano nel settore sementiero: il mercato delle sementi del mais genera un valore di 130 milioni di euro. Mangimi & Alimenti ha intervistato il suo presidente, Giuseppe Carli.

Riguardo al mais, anche sul fronte delle sementi l’Italia è un Paese importatore. Quale sarà l’impatto dell’Accordo quadro per il settore sementiero?

Il settore sementiero investe nel mais cifre significative in ricerca e sviluppo per offrire un materiale di riproduzione che possa contribuire ad ottenere raccolti crescenti e in grado di soddisfare le esigenze di agricoltori e trasformatori. L’Accordo quadro punta a favorire una ripresa delle superfici seminate a mais. Questo è un aspetto di cui potrà beneficiare anche il settore delle sementi, che rappresentano il primo anello della filiera alimentare.

Cosa rappresenta invece questo documento per l’intera maiscoltura e l’agroalimentare italiano?

La produzione di mais in Italia ha subito negli ultimi anni un drastico calo sia nelle superfici coltivate sia nella granella raccolta, entrambe quasi dimezzate dai primi anni del 2000 a oggi. L’Accordo quadro è uno strumento di cui si è dotata la filiera e rappresenta l’impegno della stessa per invertire la tendenza negativa e garantire un congruo approvvigionamento di questa materia prima, indispensabile per le eccellenze alimentari del Made in Italy. Sul lato operativo l’Accordo quadro permetterà di favorire la programmazione delle produzioni sia a beneficio della parte agricola sia della parte trasformatrice, grazie a un sistema che premia l’origine italiana e altri aspetti importanti come la sostenibilità ambientale e la qualità della granella.

L’intesa raggiunta potrà dare un nuovo impulso tanto alla salvaguardia della biodiversità quanto alla ricerca e innovazione nel settore sementiero e maidicolo?

La biodiversità è una risorsa fondamentale per le attività produttive e per tutti coloro che abitano il nostro pianeta. È, inoltre, un bacino da cui attingere – nelle modalità atte a garantirne la preservazione – per condurre l’attività di ricerca che è alla base dell’innovazione vegetale. Quest’ultima non si è mai fermata, il nostro Paese può già beneficiare dei successi in tal senso, ancora di più se permetterà di utilizzare le innovazioni che le nuove frontiere sulla ricerca ci offrono.

Negli anni scorsi Assosementi ha sottoscritto diversi accordi interprofessionali. Come indica anche l’accordo sul mais da granella, il futuro dell’agroalimentare italiano passa sempre di più da operazioni di questo genere?

Siamo fermamente convinti che il gioco di squadra sia la chiave per affrontare le criticità del settore agroalimentare. Per questo nel corso degli anni abbiamo dato vita a proficue cooperazioni in altri comparti. Anche in questo caso, il settore sementiero ha supportato il lavoro che ha portato alla definizione di tale accordo, iniziato con la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding oltre un anno e mezzo addietro. La collaborazione tra tutti gli attori è senza dubbio la strada maestra per la tutela delle filiere agro-zootecniche ed agroalimentari italiane e, nel caso specifico, per il rilancio di una coltura altamente strategica per le eccellenze del Made in Italy. Quanto fatto è un passo importante e un segnale di grande attenzione, di intelligenza, di visione strategica della filiera aderente. Ma è un primo passo, dobbiamo tutti insieme dare continuità a questo importante primo traguardo.

Salvatore Patriarca