Occorre mantenere la continuità degli scambi commerciali tra gli operatori del comparto zootecnico europei e britannici. Lo sostiene la federazione dei produttori europei di mangimi Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), che chiede all’Unione Europea e al Regno Unito di collaborare per evitare qualsiasi interruzione nei commerci agricoli. In sostanza, le sollecita ad attuare quanto era stato disposto nelle prime fasi dei negoziati formali sugli esiti della Brexit.
Fefac richiama l’attenzione sugli effetti sui mercati agricoli dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che definisce la procedura con cui un Paese può decidere di lasciare volontariamente l’Unione Europea. In particolare, mette in guardia contro le potenziali conseguenze negative della Brexit per il settore dell’allevamento del bestiame e per l’industria mangimistica sia nel Regno Unito, sia nell’Unione Europea.
La federazione sottolinea la necessità di attuare misure di salvaguardia efficaci durante l’intero processo di negoziazione, per mantenere i mercati agricoli completamente funzionanti e accessibili. Questa misura va presa, secondo Fefac, nell’interesse dei consumatori, degli allevatori e di tutti gli operatori del settore, che risiedono in Europa e in Gran Bretagna.
I membri della federazione sono convinti che un accordo di libero scambio globale tra il Regno Unito e l’UE-27, sulla base delle norme previste dall’Unione Europea, rappresenterebbe la soluzione migliore per il benessere del settore alimentare e zootecnico europeo e britannico. Per questo motivo, Fefac ha annunciato di aver istituito un’apposita task force incaricata di occuparsi dell’impatto della Brexit, che dovrà analizzare i potenziali effetti commerciali dei negoziati sui settori europei della produzione di mangimi e dell’allevamento di bestiame.
Foto: © branex – Fotolia.com
red.