Anche gli Stati Uniti sono diventati membri del “Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura” (noto anche come “Trattato internazionale sui semi” o semplicemente “Trattato internazionale”), uno strumento innovativo che lavora per rafforzare la sicurezza alimentare globale, promuovendo la conservazione, la condivisione e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche mondiali per l’alimentazione e l’agricoltura. Con l’entrata degli Usa il numero dei Paesi che hanno aderito al Trattato sale a 143. La prossima a farne parte sarà la nazione caraibica di Antigua e Barbuda, che diventerà membro entro la metà del 2017.
“Siamo lieti dell’adesione degli Stati Uniti d’America e ci auguriamo che grazie all’introduzione del Trattato internazionale, la crescita degli scambi di materiali e il flusso dei benefici derivanti dal loro uso si tradurrà in un maggiore sostegno agli agricoltori locali nei paesi in via di sviluppo che conservano semi e altri materiali per le piantagioni – afferma José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) -. La biodiversità può aiutarci ad affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici. Dobbiamo fare in modo che gli agricoltori abbiano accesso alle sementi, e attivarci per promuovere e sostenere i programmi di allevamento in diverse regioni, allo scopo di trovare le strategie di adattamento più efficienti”.
Il trattato fornisce un “sistema multilaterale” di accesso alle risorse fitogenetiche, esclusivamente per l’uso nell’ambito delle attività di ricerca, selezione e formazione. Comprende anche misure dirette a garantire uno scambio equo dei vantaggi finanziari derivanti dal loro uso. Attualmente il trattato si applica a 64 alimenti, mangimi e foraggi vegetali, gestiti dagli International Agricultural Research Centres o che sono sotto la supervisione e il controllo dei governi nazionali. Per accedere ai materiali occorre appartenere alle nazioni che hanno ratificato il Trattato e accettare di utilizzarli solo per scopi di ricerca, selezione e formazione.
L’adesione degli Stati Uniti, secondo la Fao, offrirà un ulteriore sostegno al ricco archivio genetico del sistema. Gli Usa possiedono una delle banche dati genetiche più ricche e documentate del mondo, che contiene informazioni dettagliate su oltre 576.600 colture. Questi dati andranno ad arricchire la collezione dei Paesi membri del trattato, che finora ha raccolto informazioni su oltre 1,5 milioni di colture. La Fao spiega che l’accesso al materiale genetico disponibile è fondamentale per sviluppare nuove varietà di colture, dotate di valori nutrizionali più elevati, capaci di garantire rendimenti maggiori e più resistenti a parassiti, malattie e condizioni climatiche avverse.
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