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Produzione globale di mangimi, nel 2016 ha superato 1 miliardo di tonnellate

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Per la prima volta nel 2016 la produzione globale di mangimi ha superato il miliardo di tonnellate. Lo evidenzia il rapporto “Global Feed Survey” pubblicato dall’azienda Alltech, che per il sesto anno consecutivo ha analizzato la produttività del comparto mangimistico. Secondo il documento, lo scorso anno si è registrato un aumento della produzione di alimenti per animali pari al 3,7% rispetto al 2015 e al 19% rispetto al 2012, nonostante un calo del 7% del numero dei mangimifici attivi.

L’indagine ha coinvolto 141 paesi e oltre 30 mila imprese mangimistiche. Dall’analisi emerge che gli Stati Uniti e la Cina rappresentano i due principali produttori: forniscono, infatti, un terzo di tutti i mangimi in commercio. Ma la produzione risulta in crescita anche in diversi Paesi dell’Africa, dell’Asia del Medio Oriente. Inoltre, il rapporto ha rilevato che i settori più produttivi sono quelli destinati alla produzione di alimenti per bovini, per suini e per l’acquacoltura.

“Quest’anno è stata dimostrata chiaramente la crescente efficienza e il consolidamento del settore mangimistico – afferma Aidan Connolly, Chief Innovation Officer e Vice Presidente dell’area Contabilità aziendale di Alltech -. Non solo la produzione totale di mangimi ha superato 1 miliardo di tonnellate per la prima volta, ma lo ha fatto con un minor numero di mezzi, il che significa una maggiore efficienza e un minor impatto ambientale”.

Il rapporto evidenzia che i primi 30 paesi, ordinati per capacità produttiva, ospitano l’82% dei mangimifici di tutto il mondo e producono l’86% degli alimenti per animali realizzati a livello globale. Nel 2016 i primi 10 posti della classifica sono stati occupati da Cina, Stati Uniti, Brasile, Messico, Spagna, India, Russia, Germania, Giappone e Francia. Questi Paesi ospitano il 56% del numero globale di aziende mangimistiche e forniscono il 60% della produzione totale di mangimi.

“Nel complesso i prezzi dei mangimi sono in calo, e quindi anche i costi di produzione degli alimenti risultano più bassi – spiega Connolly -. Da una prospettiva globale, si stima che il valore del settore mangimistico sia pari a 460 miliardi di dollari”.

Foto: © Pavel Losevsky – Fotolia

redazione