Home Attualità Le cinque “bufale” anti-Ogm del 2016. Ecco perché sono false

Le cinque “bufale” anti-Ogm del 2016. Ecco perché sono false

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Nel 2016 sono girate diverse notizie dirette a screditare l’impiego degli organismi geneticamente modificati (Ogm), che si sono rivelate completamente prive di fondamento scientifico. Un articolo firmato da Carol Lynn Curchoe sulla rivista online Genetic Literacy Project, elenca le “cinque principali bufale anti-Ogm” che sono state diffuse durante lo scorso anno.

1) Pesticidi Monsanto responsabili dello Zika virus
Un gruppo di persone chiamato “Physicians in the Crop Sprayed Towns” ha sostenuto che il virus Zika sarebbe stato generato dall’esposizione a un larvicida prodotto dalla Monsanto, per tenere sotto controllo i focolai di zanzare. Secondo il gruppo, la colpa dello sviluppo del virus sarebbe, in particolare, di una sostanza chimica chiamata SumiLarv. Peccato, osserva la dottoressa Curchoe, che questo composto non sia prodotto dalla Monsanto.

2) La legge sull’etichettatura degli Ogm consente ai produttori alimentari di nascondere la presenza di organismi geneticamente modificati
Gli oppositori della nuova legge sull’etichettatura degli Ogm sostengono che le grandi aziende alimentari cerchino di nascondere la presenza di prodotti Gm nei cibi, attraverso l’impiego dei codici QR. Secondo Curchoe, però, scrivere sull’etichetta che ci sono ingredienti prodotti con l’ingegneria genetica non vorrebbe dire nulla, perché questa dicitura non spiegherebbe quali sono gli ingredienti a cui si fa riferimento o il modo in cui ne è stato modificato il Dna. Il vero problema, secondo l’esperta, è che manca una definizione chiara di ciò che costituisce una “modificazione genetica”.

3) I ristoranti che scelgono di usare solo prodotti anti-Ogm sarebbero vittima di attacchi terroristici diretti a sabotarli
Questa notizia sarebbe stata diffusa Michael Adams, responsabile del sito Natural News, secondo cui i locali della catena Chipotle Mexican Grill sarebbero stati sabotati da attivisti pro-Ogm, che vi avrebbero introdotto campioni del batterio Escherichia coli come ritorsione per il rifiuto di usare prodotti Gm. Si tratta di una notizia infondata secondo Curchoe, che per avvalorare la sua tesi riporta i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Food Protection. La ricerca ha evidenziato che mentre i consumatori pensano che gli alimenti biologici siano più sicuri di quelli coltivati con i metodi tradizionali, le norme applicate a questo genere di prodotti, in realtà, non affrontano direttamente i problemi microbici o di sicurezza chimica. Tra il 1992 e il 2014 gli alimenti biologici avrebbero, infatti, provocato almeno 18 focolai d’intossicazione alimentare.

4) Monsanto chiamata a giudizio per “crimini contro l’umanità” in un tribunale internazionale
È vero, trenta testimoni ed esperti legali hanno testimoniato contro la Monsanto di fronte a cinque giudici internazionali. Tuttavia, la giornalista spiega che il processo era soltanto una trovata pubblicitaria, priva di valore legale, promossa da imprese che vendono prodotti naturali e biologici.

5) Cibi e vaccini sono contaminati da erbicidi prodotti dalla Monsanto
Un gruppo di attivisti noto come “Food Democracy Now and Moms Across America” ha generato una serie di notizie sull’onnipresenza del glifosato – un erbicida sviluppato dalla Monsanto – in cibi e vaccini. Secondo Curchoe, queste informazioni si baserebbero su test auto-finanziati, che dimostrano che piccole tracce di glifosato sono reperibili un po’ ovunque – anche nei cereali per bambini, nel miele, nei vaccini per l’infanzia, nel vino e persino nel latte materno e nelle urine.
I pericoli della presenza di piccole tracce di glifosato sono stati esaminati da scienziati e organizzazioni indipendenti, che hanno concluso che se la presenza è minima, non c’è da preoccuparsi.

 

Foto: Pixabay

red.