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Animali domestici, cosa fare quando bisogna lasciarli soli a casa

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Chi vorrebbe mai separarsi dal suo piccolo (o grande) amico a quattro zampe? Nessun padrone desidera lasciare il proprio gatto o il proprio cane da solo in casa per molte ore. Tuttavia, a causa del lavoro o di impegni improrogabili, spesso è necessario farlo. Ma niente paura, è possibile prendersi cura dei propri animali domestici anche a distanza. Ecco alcuni suggerimenti su come occuparsi di Fido e Micio quando si è costretti a stare fuori casa per diverse ore.

1. Lasciare un’adeguata quantità di cibo e di acqua
Anche per cani e gatti, un’alimentazione regolare è parte di un corretto stile di vita. Quando i padroni sono lontani, gli animali tendono a mangiare di più, perché si annoiano o s’innervosiscono. Quest’abitudine, a lungo andare, potrebbe danneggiarne la salute. Se a casa non c’è nessuno che possa nutrire le bestiole negli orari prefissati, si può ricorrere a un distributore di cibo automatico e programmabile, che per mezzo di un timer eroga il mangime a una determinata ora del giorno. Invece, per garantirne l’idratazione, si può ricorrere a dispenser d’acqua automatici, che offrono acqua fresca e pulita. Molti consigliano di utilizzare le fontanelle, che sarebbero anche in grado di stimolare cani e gatti a bere di più, favorendone la digestione.
Grazie a questi dispositivi, è possibile essere sicuri che l’animale sarà ben nutrito e idratato, anche se il padrone si trova lontano da casa. Ma attenzione: quando si utilizzano, occorre seguire le istruzioni alimentari fornite dal veterinario e controllare la quantità di ogni porzione di cibo. Questo vale soprattutto per gli animali anziani, che potrebbero avere qualche chilo di troppo o soffrire di disturbi gastrici. Si consiglia, quindi, di regolare le impostazioni del distributore di mangimi in base all’età, alle dimensioni e al livello di attività dell’animale.

2. Assicurarsi che gli animali possano effettuare i loro bisogni
Quando non c’è nessuno che possa portare il cane fuori a fare una passeggiatina, occorre lasciarlo in condizioni di espletare i suoi bisogni fisiologici in un luogo adatto. Chi possiede un giardino recintato può lasciarlo tranquillamente lì (clima permettendo), ma chi vive in un appartamento dovrebbe individuare un’area – per esempio il terrazzo, o una zona recintata ricoperta di giornali – e addestrarlo a fare i bisognini soltanto in quel posto, non in giro per la casa.

3. Tenere l’animale occupato
Non occorre prendersi cura soltanto dei bisogni primari di cani e gatti: per garantirne il benessere bisogna anche stimolarli mentalmente e fisicamente. È consigliabile, quindi, lasciare a loro disposizione alcuni giochi specifici per animali, che li terranno impegnati per tutto il giorno e manterranno lontano la noia. Oltre ai giocattoli masticabili, ce ne sono alcuni diretti a stimolarne l’ingegno – come tubi allungabili e accorciabili -, mentre altri hanno lo scopo di mantenerli fisicamente attivi – come piccoli tunnel di tessuto, che possono essere tenuti anche in casa.

4. Controllo a distanza
Si può stare accanto al proprio animale anche a distanza. Le nuove tecnologie consentono, infatti, di controllarne i movimenti e di comunicare con loro anche da lontano. Per esempio, è possibile istallare alcune telecamere dentro casa, per monitorarne il comportamento. In commercio ce ne sono di piccole ed economiche, facili da installare, che si connettono con un’applicazione per smartphone: in questo modo è possibile vedere in tempo reale cosa combina il proprio animale attraverso il proprio telefonino. Sono in commercio anche dei dispositivi, che hanno la forma di un collare o di una medaglietta, che sono in grado di localizzare l’animale ovunque si trovi, perché dotati di GPS. Ma se si vuole anche interagire con il proprio amico a quattro zampe, si può ricorrere ai congegni dotati di videocamera, microfono e altoparlante, che permettono non solo di controllarne gli spostamenti, ma anche di parlarci e di rassicurarlo. In questo modo, l’animale si sente meno solo e ha meno probabilità d’innervosirsi.

 

Foto: © pitrs – Fotolia

Nadia Comerci