A distanza di 10 anni dall’introduzione della moratoria sulla coltivazione della soia nelle regioni amazzoniche del Brasile, solo l’1% delle coltivazioni non risulta conforme alla normativa. Questo risultato dimostra l’efficacia del provvedimento e la scarsa influenza della produzione di soia sulla deforestazione illegale. Lo ha affermato l’organizzazione The Soy Task Force (Gts), evidenziando che la moratoria ha favorito l’espansione della produzione agricola nel rispetto della tutela ambientale.
Il provvedimento, che a partire dallo scorso maggio è diventato permanente, è stato introdotto per contrastare il fenomeno della deforestazione illegale in Amazzonia. La lotta alla deforestazione rientra fra le principali azioni previste dalle “Soy Sourcing Guidelines” elaborate da Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) la federazione dei produttori europei di mangimi. Questo documento prevede i requisiti minimi, sociali e ambientali previsti per la produzione responsabile della soia.
In occasione del convegno “Partnerships for progress between the EU and Brazil”, che si è tenuto a Bruxelles il 20 ottobre, il Segretario Generale di Fefac, Alexander Döring, ha presentato gli sviluppi dell’attuazione delle Soy Sourcing Guidelines. In particolare, ha precisato che le linee guida mirano a rafforzare la trasparenza del mercato della soia e a migliorare la fornitura in Europa di soia prodotta in modo responsabile. Infine, ha comunicato che sono saliti a 15 i programmi di coltivazione responsabile della soia che soddisfano i criteri previsti dalle Soy sourcing guidelines.
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