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Ogm, Parlamento Europeo rifiuta autorizzazione 5 nuovi prodotti

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Il Parlamento europeo ha rifiutato di autorizzare cinque nuovi organismi geneticamente modificati (Ogm). La proposta, presentata dalla Commissione Europea, prevedeva l’autorizzazione all’importazione di un cotone resistente al glifosato e alla coltivazione di quattro prodotti Gm: le varietà di mais Bt11 e 1507 e i semi e i prodotti Mon810.

I deputati hanno espresso contrarietà alla proposta, motivando la loro scelta sulla base delle seguenti considerazioni:
1) il mais Bt11 e il mais 1507 potrebbero danneggiare le farfalle e le falene non dannose per le colture. I deputati hanno, quindi, messo in discussione il concetto introdotto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di una “mortalità locale accettabile” di alcune specie di lepidotteri;
2) secondo i deputati, la valutazione dell’Efsa sui semi di mais Mon810 non presenterebbe alcuni dati. A loro avviso, la possibile contaminazione incrociata con una pianta invasiva che trasporta la tossina Bacillus thuringiensis (Bt), utilizzata come pesticida, potrebbe causare “grandi rischi per gli agricoltori e per l’ambiente”;
3) in diversi casi (prodotti Mon810 e cotone geneticamente modificato 281-24-236 x 3006-210-23 × MON 88913, DAS-24.236-5×DAS-21Ø23-5×MON-88.913-8) l’impiego degli Ogm all’interno dell’Unione Europea è stato autorizzato dalla Commissione, senza il parere dei comitati degli Stati membri. Questa procedura, secondo i deputati, dovrebbe rappresentare un’eccezione alla consueta procedura decisionale, mentre sarebbe diventata la norma.

Nel mese di ottobre 2015, il Parlamento Europeo si è opposto a una normativa europea che avrebbe permesso a ogni Stato membro di limitare o vietare, sul proprio territorio, la vendita e l’uso dei prodotti Gm approvati a livello europeo. Questa legge, secondo molti deputati, si sarebbe rivelata impraticabile o avrebbe determinato la reintroduzione dei controlli alle frontiere tra i paesi pro e anti-Ogm. Il Parlamento Europeo ha pertanto invitato la Commissione a presentare una nuova proposta.

 

Foto: Pixabay

redazione